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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Due anni senza carri e sfilate, ora il "popolo" del carnevale vuole tornare a lanciare i coriandoli

Dai costumi in maschera alle mascherine Covid. Dietro ogni carnevale ci sono volti, storie e mesi di lavoro. Ora c'è chi riparte con la battaglia dei coriandoli

Tra due settimane sarebbe stato tempo di carri, sfilate, maschere. Ma il 2022 sarà una fotocopia del 2021. Il Covid cancella ancora uno tra gli eventi più attesi dai bambini. Ma non solo. Perché dietro all’organizzazione di un carnevale c’è una macchina imponente, fatta di voglia di socializzare, stare assieme, fare “baracca”. Lo sanno bene a Santarcangelo di Romagna, dove gruppi di persone, intere frazioni, si ritrovavano mesi e mesi prima per i preparativi. L’organizzazione dei carri richiedeva un lavoro immenso, la ricerca dei trattori, il tema, le coreografie. Il Covid si è portato via anche questo risvolto sociale: carri che hanno fatto la storia, dai Puffi ad Aladin. Arrivavano da tutta la provincia, ma non solo, per il carnevale di Santarcangelo.

Alla sfilata c’erano anche 500 figuranti, in tanti dalla Valmarecchia. C’erano i suonatori, le maschere, gli automezzi “pazzi”. Quando nel 2020 la situazione era sotto controllo arrivò anche Cristina Chiabotto a fare da madrina. Era una “sana baracca” agli ordini del Comitato Carnevale e della Pro loco di Santarcangelo. Negli anni d’oro si è arrivati ad avere anche 15 carri, oltre a pattuglioni di gruppi mascherati che rappresentavano vari tipi di personaggi. “Qui nella zona – ricorda il presidente della Pro loco Filiberto Boccolini – era il carnevale più atteso, il più atteso in provincia anche se altri eventi stavano crescendo”.

I carri non ci saranno nemmeno nel 2022. “I ritrovi per organizzare tutto non si potevano fare – spiega il presidente -, non si è potuto rischiare. C’erano le regole da rispettare. Si tratta di una tradizione lunga più di 15 anni, ma non la cancelleremo. Le persone non aspettano altro di poter tornare alla normalità. E’ il carnevale è un momento sociale che coinvolge davvero tante persone”.

Santarcangelo comunque non si arrende. E nel fine settimane di sabato 26 e domenica 27 febbraio ci si ritroverà in piazza. Cercando di evitare però troppa calca. Arriva la “Battaglia dei coriandoli”. Distanti ma in maschera. Ci saranno dei gruppi musicali itineranti, trampolieri, giocolieri e clown. Dai balconi delle vie del centro storico scenderanno piogge di coriandoli e caramelle. “Non è molto – prosegue il presidente della Pro loco -, ma diamo un accenno di normalità. Hanno provato a cancellare anche il carnevale, ma noi non ci arrendiamo. In attesa di tornare alla normalità”. Perché a carnevale ogni scherzo vale. E a Santarcangelo c’è voglia di tornare a fare un po’ di “sana baracca”
 

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