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Cronaca Sant'Agata Feltria

Esordio col botto per la fiera del tartufo bianco a Sant'Agata Feltria

Inaugurata dall’assessore regionale al Turismo Corsini. Premio ‘Città di S. Agata Feltria’ alla memoria del sindaco Cerbara. Quattro omaggi a chi ha fatto la storia della Fiera

Il Tartufo prende subito tutti per la gola. Esordio con il botto per la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Sant’Agata Feltria. L’edizione numero 37 della manifestazione, tra le più importanti del settore sull’intero territorio nazionale, baciata dal sole e da un meteo favorevole, ha subito richiamato il pubblico delle grandissime occasioni: migliaia e migliaia le presenze. Sold out anche tutti i parcheggi camper del borgo dell’alta Valmarecchia.

Domenica alle 11,30 in piazza Garibaldi si è svolta l’inaugurazione. Presenti numerosi ospiti istituzionali e dell’imprenditoria e della cultura al taglio del nastro. Tra questi l’assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini. Ad accogliere le varie personalità, sono stati il sindaco di Sant’Agata Feltria Franco Vicini e il presidente della Pro Loco (organizzatrice della Fiera) Stefano Lidoni. Al termine della cerimonia l’assessore Andrea Corsini ha consegnato il Premio “Città di Sant’Agata”, che per quest’anno l’amministrazione comunale ha inteso dedicare alla memoria di Guglielmino Cerbara, il sindaco di Sant’Agata Feltria purtroppo deceduto lo scorso mese di agosto. La Pro Loco ha poi dedicato quattro targhe e altrettante pergamene a quattro personaggi che hanno fatto la storia della Fiera Nazionale: Marco Davide Cangini, allora Comandante del Corpo Forestale di S. Agata; Augusto Polidori, sindaco nel 1985, oggi rappresentato dal figlio Goffredo; Augusto Verando Tocci, allora Direttore dell’Istituto sperimentale per la selvicoltura di Arezzo; e Franco Vicini, all’epoca assessore al Turismo.

"Erano i primi anni Ottanta - ha raccontato durante la premiazione Stefano Lidoni - e l’allora comandante del Corpo Forestale si chiedeva come mai un numero sempre maggiore di persona si recasse nel suo ufficio, a chiedere il tesserino per la ricerca di funghi e di tartufi. Lo stesso comandante, analizzando le statistiche, si accorse che nel territorio doveva essere presente una quantità di tartufo non indifferente”. Cangini ebbe un’intuizione, l’esperto Tocci fece gli studi necessari, l’assessore Vicini prese a cuore l’idea di una manifestazione e il sindaco Polidori fu lungimirante. Risultato: “La Fiera si è ampliata, diventando un appuntamento Nazionale  che arricchisce e valorizza il territorio, richiamando visitatori da tutt’Italia e dall’estero”. Il sipario sulla edizione numero 37 è stato reso più gustoso dalle efficaci misure di salute e di sicurezza, offerte da Pro Loco, e dalla postazione mobile di vaccinazione.

Il borgo per tutte le cinque domeniche del mese di ottobre (3, 10, 17, 24, 31) propone la valorizzazione di prodotti tipici, selezionando le eccellenze, primo fra tutti il tartufo bianco pregiato, sul quale regna l’ottimismo per una fioritura prossima. In ogni caso, il prezioso tubero è garantito dalla presenza di 8 stand, in rappresentanza di zone diverse d’Italia. 160 gli stand totali.
Grande novità: l’Ecomuseo del Tartufo. Il museo propone con immagini e oggetti la conoscenza del tartufo anzitutto nel suo ciclo biologico, ma anche nella tradizione della ‘cerca’ e dell'utilizzo nella gastronomia.

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