Evade dai domiciliari perchè "è meglio stare in carcere che in casa con mia mamma"
Il ragazzo, durante la fuga, si è spostato tra Torino e Bologna per poi fare ritorno in Riviera dove è stato pizzicato da una pattuglia delle Volanti
La convivenza forzata con la madre si è rivelata fatale per un 28enne romeno che, piuttosto che condividere la casa con la donna, è evaso dall'abitazione finendo poi in carcere dopo una latitanza di 10 giorni. Il ragazzo era finito nei guai lo scorso 19 marzo quando, in seguito a un tentato furto, era stato arrestato col giudice che aveva deciso la custodia cautelare nell'appartamento bellariese della mamma. Tra i due sarebbero state subito scintille tanto che, alla fine, il 28enne si era risolto a tagliare il braccialetto elettronico che lo sorvegliava e a fuggire facendo perdere le proprie tracce. Secondo quanto emerso, dopo aver vagato diversi giorni per l'Italia facendo tappa a Bologna e Torino, il giovane è tornato in Riviera dove nella giornata del 30 maggio è stato sorpreso da una pattuglia delle Volanti mentre si trovava in uno stabile diroccato di via Dario Campana insieme alla fidanzata. Nuovamente arrestato, il 28enne è finito ancora una volta davanti al giudice affermando che "stare con mia madre è peggio del carcere". Il processo per direttissima si è concluso con la convalida del fermo e un patteggiamento ad un anno e 8 mesi di reclusione ma, nonostante le richieste, il magistrato ha disposto nuovamente i domiciliari a casa della madre, che nel frattempo si è trasferita lontano da Rimini. Per il 28enne, quindi, si sono aperte le porte dei "Casetti" com'era suo desiderio.