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Cronaca

Falsi certificati medici ai dipendenti della discoteca, medico a processo

Un controllo dell'Ispettorato del lavoro nel locale notturno avrebbe permesso di scoprire alcune irregolarità che sarebero state poi aggiustate con delle certificazioni tarocche

Sono 11 i certificati medici, forniti ad altrettanti dipendenti di una discoteca, che sono costati il processo a un medico riccionese 62enne e che secondo l'accusa sarebbero falsi. La vicenda trae origine da un controllo dell'Ispettorato del lavoro in un noto locale notturno quando la responsabile, giudicata in un processo a parte, era stata trovata dagli ispettori con i documenti non in regola per quanto riguarda il personale che lavorava all'interno della struttura. In particolare a mancare all'appello erano i certificati medici che attestavano come i lavoratori potessero lavorare negli orari notturni. In seguito a quel controllo era stato emesso un verbale da oltre 3mila euro per la discoteca ma, all'improvviso, erano spuntate le attestazioni del sanitario che certificavano l'idoneità del personale a lavorare di notte tutte con date antecedenti al controllo. Una casualità che ha insospettito gli inquirenti i quali, ipotizzando come i certificati fossero stati confezionati ad arte, hanno indagato sia il medico che la responsabile della discoteca.

Per la difesa del dottore, seguita dall'avvocato Piero Venturi, si tratta di accuse infondate che vengono respinte con forza. I dipendenti in questione, infatti, non rientrerebbero nella categoria dei lavoratori notturni in quanto per essere ritenuti tali dovrebbero svolgere almeno 3 ore di lavoro per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno. Nei loro confronti quindi, non ci sarebbe dovuto essere fin dal principio il certificato medico contestato.

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