rotate-mobile
Cronaca

Il preparatore atletico e terapista: "Ecco come preparo i campioni per farli vincere"

Dal basket professionistico ai piloti di moto, Diego Bartolini: "Lavorare insieme per spingere gli atleti a trovare tutte le risorse possibili per dare sempre il massimo"

Un passato nel basket professionistico e un presente per aiutare gli atleti a diventare campioni. Questo è il riminese Diego Bartolini, fisioterapista e preparatore atletico, che segue sia i cestisti della Rinascita Basket Rimini che diversi piloti di moto impegnati ai livelli più alti di diversi campionati del mondo e italiani. Da sempre appassionato di sport e motori, il professionista in seguito ad un incidente in moto ha dovuto abbandonare il parquet dedicandosi ad aiutare a crescere sportivamente i tanti atleti che si rivolgono a lui. "Mi appassiono a lavorare insieme a loro - spiega Bartolini - e sempre insieme trovare tutte le risorse possibili per dare sempre il massimo sia si tratti della palla a spicchi o delle moto".

Com'è iniziata la tua carriera sportiva?
Avevo 12 anni, ho iniziato a giocare a basket con il coach Maurizio Benatti per poi passare nelle giovanili del Basket Rimini. All’eta di 18 anni ho fatto la prima esperienza fuori casa, a Lamezia Terme, e successivamente ho giocato a Pozzuoli e San Severo. Purtroppo alla fine di quell’anno, in estate, in seguito a un incidente in moto sono stato costretto a smettere di giocare per due anni senza poi riprendere.

Dal basket alle due ruote, come nasce questa passione?
Una passione trasmessa fin da piccolo da mio padre, grande appassionato di auto e moto. Ero sempre in giro per autodromi: respiravo quell’odore di benzina e nelle mie orecchie risuonava quel rumore degli scarichi potente e quasi melodico. Finché la mia fisicità me lo ha permesso, giocando a basket sono cresciuto fino ad essere alto più di 2 metri, mi sono cimentato con i Go-Kart poi ho capito che la palla a spicchi era più adatta a me.

Oltre a seguire i cestisti della Rbr ti occupi anche di diversi piloti di moto. Due tipi di atleti diversi da preparare, ma un unico obiettivo. Quale?
Sicuramente in entrambi gli sport quello che accomuna entrambi gli atleti è ottenere il miglior risultato possibile. La realtà che sto vivendo con Rbr mi sta insegnando che un gruppo, con un obiettivo comune, traina la squadra verso risultati importanti. Il primo fra tutti è quello di riportare il Rimini Basket nella categoria che merita. Sulle moto, invece, sale un unico pilota con alle spalle però un team coeso che punta sempre a vincere. Quando arrivi ad alti livelli quello che fa la differenza è la cura dei dettagli e il duro lavoro nel quotidiano. 

Chi stai preparando?
Per quanto riguarda le moto seguo da diversi anni la performance fisica di Lorenzo Baldassarri che, dopo aver corso in Moto3 e Moto2, adesso è impegnato nel campionato Supersport 600 dove sta ottenendo buoni risultati. Oltre a lui c'è Kevin Vandi, che corre nel campionato Super Moto dove ha vinto diversi titoli italiani ed europei; Christian Lolli, che disputa il campionato Civ Moto3; Jacopo Panero, nel Civ Junior; Francesco Cecchini che corre nel mondiale Flat dove ha vinto diversi titoli mondiali. Cambiando disciplina, seguo il basket Rbr a livello di terapia fisica e vari atleti professionisti di diverse discipline

Una stagione ricca di importanti traguardi, come ci si sente ad esserne uno degli artefici?
Al momento sono molto felice di come si stanno comportando i ragazzi delle moto perché sono tutti posizionati sui vertici delle classifiche. I vari campionati a cui partecipano, comunque, sono ancora molto lunghi e bisogna lavorare tanto per mantenere questo livello. Con il basket siamo arrivati ,dopo una bellissima regular season, alla finale che ci stiamo giocando in questi giorni e credo che ci siano gli ingredienti giusti per poter ottenere degli ottimi risultati 

Qual'è il segreto per ottenere questi successi?
Il segreto è il duro lavoro, la cura  dei dettagli, stimolare tanto i ragazzi, non dare per scontato nulla. Il bastone e la carota. La tecnologia oggi ci fornisce importanti parametri sullo stato fisico dell’atleta per così costruire dei programmi individuali, con carichi di lavoro specifici per ognuno di loro. Senza però una grande dedizione da parte loro non sarebbe possibile arrivare a questo. La voglia di crescere e arrivare fa la differenza, ogni piccolo passo equivale ad una percentuale fino ad arrivare al 100% ed essere pronti ad affrontare le prestazioni nei giorni di gara.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il preparatore atletico e terapista: "Ecco come preparo i campioni per farli vincere"

RiminiToday è in caricamento