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Cronaca

Il Consiglio di Stato respinge l'appello sul Piano particolareggiato Padulli

I privati contestavano i principi perequativi e le modalità di attuazione del Piano approvato nel 2006

Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Rimini sul Piano particolareggiato Padulli. E respinge dunque, con sentenza depositata e comunicata il 5 luglio, i tre appelli di alcuni privati, che contestavano i principi perequativi e le modalità di attuazione del Piano approvato nel 2006. Appelli, ricordano da Palazzo Garampi, proposti a seguito della sentenza del Tar del 2014 che già aveva riconosciuto la "sostanziale" legittimità del Piano. La vicenda risale al 2006: il Comune di Rimini approva un Piano particolareggiato con una capacità edificatoria divisa in parti uguali per i proprietari di terreni nella zona Padulli. La maggior parte di questi, oggi circa l'85%, hanno dato seguito alle previsioni del Piano, si sono riuniti in un Consorzio e ne stanno portando avanti l'attuazione. Mentre alcuni si sono rivolti appunto prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per contestare i principi "perequativi" del Piano che assegna uguale capacità edificatoria alle proprietà e non in maniera proporzionale alla dimensione, oltre a prevedere il ricorso alle procedure espropriative in caso di mancata attuazione da parte di alcune proprietà. La sentenza del Consiglio di Stato conferma la validità di tali previsioni già inserite nel Prg del 1999. Data la parziale attuazione del Piano approvato nel 2006, conclude l'amministrazione, il Consiglio comunale ha adottato un Piano di completamento di iniziativa pubblica ed entro l'anno lo strumento attuativo tornerà in Aula per l'approvazione e, nella sua stesura definitiva, terrà conto anche delle sentenze emesse da Tar e Consiglio di Stato.

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