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Cronaca

Il covid strappa alla vita Uberto Lunedei, artista ed ex insegnante

Il ricordo dei figli Eugenio ed Emanuele. L'artista ha esposto in numerose collettive nel Riminese e le sue opere sono ospitate in diversi edifici della città

L'artista ed ex professore Uberto Lunedei non si è mai arreso alle grandi sfide della vita, ma il covid non gli ha lasciato scampo e lo ha strappato ai suoi cari. Lunedei in passato ha combattuto e vinto contro una grave malattia e con coraggio e tenacia aveva affrontato altre dure prove. Purtroppo il coronavirus lo ha colpito a metà marzo, la malattia è stata subito aggressiva e il 24 marzo è stato ricoverato all'ospedale Infermi di Rimini, dove è deceduto il 12 aprile a 82 anni, lasciando i figli Emanuele ed Eugenio e la moglie Ombretta.lunedei - artista morto covid - aprile 2021-2

A ricordarlo sono proprio i suoi figli con amore e grande stima per l'uomo, il padre e l'artista che è stato. Lunedei era nato a Correggio, ma è a Rimini dove ha vissuto la sua vita e costruito la sua famiglia. Professore di lingue straniere alle medie e superiori, Lunedei è stato anche un apprezzato artista e molte sue opere sono esposte in città. "Ad oggi nulla, nemmeno gravi patologie, avevano piegato la sua voglia di vivere, la sua curiosità e la sua gioia nel creare opere d’arte soprattutto Arte Contemporanea, sperimentando fino alla fine tecniche e materiali diversi - racconta il figlio Emanuele - Il suo amore per la vita, per Rimini, per il suo entroterra, alberga nelle sue opere e trascende l’umana caducità. E’ questo che voleva, il senso profondo ed immortale dell’arte, la sua potenza nel vincere il tempo e la morte".

Commoventi e dolorese le parole del figlio Eugenio che ripercorre il dramma causato dal covid: "Il mio babbo è morto respirando poco, sempre meno. Morto per quella che qualcuno, difettando di accortezza, ha definito poco più di una banale influenza. Dopo venti giorni da solo in ospedale, aspirando migliaia di litri di ossigeno. L'ho salutato una mattina presto, in pigiama in mezzo ad una strada, attraverso il portellone posteriore di un'ambulanza. Mi ha detto 'Ciao Eugenio, torno presto', gli ho risposto con un semplice e affettuoso 'Ciao babbo', ma il mio ciao è stato però un addio. La porta si è chiusa e lui è partito. Con lo sguardo smarrito di chi pensava di poter riuscire a volare nella tempesta appeso ad un aquilone".

lunedei - artista morto covid - opere tribunale rimini-2

L'artista

Uberto Lunedei si laurea nel 1965 all’Università degli Studi di Urbino discutendo la tesi sull’Espressionismo tedesco. "L’interesse per l’arte lo ha portato ad arricchire ed affinare le sue conoscenze artistiche, che nel corso degli anni lo hanno visto frequentare con passione corsi di pittura sotto la guida del prof. Bars, corsi di ceramica a Faenza, corsi di affresco a Rimini - spiega il figlio Emanuele - Per un anno scolastico ha insegnato a Klagenfurt (Austria) “Arte e cultura italiana”, entrando in contatto con le più nuove correnti artistiche austriache. Frequenti viaggi all’estero, nelle maggiori città d’arte, lo hanno messo di fronte ad una realtà artistica polimorfa da cui ha tratto arricchimento e ispirazione. La sua produzione infatti risulta sempre aperta a nuove sperimentazioni, sia dal punto di vista cromatico che dei materiali  e denuncia la capacità di indagare realtà nuove con tecniche incisive e sperimentali".

Le sue opere sono state presentate in mostre collettive e personali all’estero (Klagenfurt, Salisburgo, Stoccarda) e in Italia (Rimini, Riccione, San Leo, Cervia, Carpegna, Verucchio ,Cortona, Piacenza, Perugia). L’artista ha effettuato numerose installazioni fra cui quelle sulla spiaggia di Rimini (“L’albero dalle gemme di cristallo”), sulle rive del fiume Marecchia (“Battito d’ali di una farfalla”), nei boschi di Carpegna (“Gli alberi della musica”). I suoi quadri e sculture sono stati esposti all’Arte fiera di Bologna e a Forlì Arte. Diverse collezioni private in Italia e all’estero annoverano i suoi lavori. A Rimini le opere sono presenti nella sede della Provincia, per cui aveva trasposto matericamente il logo su una scultura in acciaio, legno e pittura, inOspedale, all’associazione Avis, nelle Acli, in Tribunale, all'associazione AIP e tante altre. Il suo percorso artistico e la sua vasta ed eterogenea produzione sono documentati in pubblicazioni  e libri d’arte.

L'arte per Uberto Lunedei, citando le sue parole, era un dono prezioso di cui faceva tesoro: "Vivo l’arte come mezzo espressivo particolare, unico e universale. E' da me sentita come “religione” laica. E' forma avulsa dalla realtà. E' viva e operante per se stessa. E' mondo virtuale che prende corpo e si esprime in forme reali. E' ironia che sdrammatizza la realtà e metafora della stessa".

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