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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il Macfrut sbarca a Rimini: ufficializzato il cambio di sede della manifestazione

Fiore all'occhiello della Fiera di Cesena, nel 2015 si sposterà in Riviera. Scelta legata alla necessità di sviluppare ulteriormente la manifestazione per sfruttare le occasioni fornite dall'Expo 2015

Giovedì il consiglio comunale di Cesena, approvando una mozione presentata dal Partito democratico, ha dato il la al rilancio internazionale del Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta, che passa anche per il suo trasloco nel 2015 a Rimini. E il presidente della Fiera della città di Fellini, Lorenzo Cagnoni, è pronto alla nuova sfida: "E' una buona notizia che aspettavamo da tempo". "L'ospitalità al Macfrut - ha commentato Cagnoni a margine dell'inaugurazione di Gluten free expo - era nei nostri progetti da molto tempo. Si tratta di una manifestazione molto qualificata, leader in campo nazionale, che pero' ha dei problemi cosi' come degli obiettivi da raggiungere". E il polo fieristico riminese può dare una risposta in entrambi i sensi. La kermesse cesenate, argomenta Cagnoni, "deve fronteggiare la competizione" con altre manifestazioni simili che stanno nascendo sia a Milano che a Verona. E deve anche "assolutamente alzare il livello della competitività nei confronti dei competitor internazionali". In questo caso il colosso Germania e la Spagna, con le fiere di Berlino e Madrid. "Problemi di così alta portata - sottolinea il presidente Cagnoni - non possono incontrare dei limiti nella soluzione di carattere logistico e organizzativo". Insomma per raggiunge gli obiettivi di rilancio prefissati, il Macfrut ha bisogno di Rimini, di "una sede all'altezza delle esigenze della manifestazione e altrettanto competitiva per quanto riguarda i servizi interni e quelli che offre il territorio".

C’è chi fa proclami, c’è chi mostra i muscoli, ci sono i professionisti dello scetticismo - ha spiegato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, nel commentare lo spostamento del Macfrut. - Poi c’è la realtà che, senza far rumore e nella normalità, introduce cambiamenti fondamentali nel modo di pensare, di agire, di progettare il proprio futuro. E ci sono territori che ci credono e ci investono. Questa un po’ la morale della sinergia che porterà la grande manifestazione Macfrut Cesena a RiminiFiera; un fatto significativo, dalla fortissima portata concreta e dall’altrettanto consistente componente simbolica. Su quel mercato internazionale che è il nostro palcoscenico naturale e che vede settorialmente la concorrenza aggressiva soprattutto da parte di Berlino e Madrid in campo internazionale e Milano e Verona sul piano nazionale, Cesena e Rimini uniscono le loro forze per una sfida lanciata al mondo di un segmento produttivo strategico come l’ortofrutta, l’agroalimentare, il benessere. Non sono parole, ma progetti concreti e dalle potenziali, ulteriori articolazioni, visto che, a corollario della manifestazione fieristica, sono già in via di programmazione piani di sviluppo e integrazione con il tessuto del settore locale e con le aziende della cosiddetta Wellness Valley. Le amministrazioni comunali di Cesena e Rimini, insieme alle loro strutture fieristiche e ai loro tessuti economico/imprenditoriali, danno a questo punto un segnale preciso: la competizione la si vince con progetti che uniscono territori piuttosto che palizzate elevate nel nome del campanilismo che porta con sé inefficienza, nanismo industriale, spreco, paura. Con Macfrut due aree confinanti e omogenee, a 10 minuti d’auto l’una dall’altra, ragionano finalmente come territorio unico di Romagna. Per decenni abbiamo avuto profeti e vestali della Romagna autonoma, chiusa; oggi abbiamo i fatti di un ampissimo territorio che, al di là dei confini amministrativi, collabora attraverso le sue eccellenze per essere più attrezzato a competere davanti a competitor che sulle divisioni hanno speculato e speculerebbero anche in futuro".

"Un pezzo di quel sogno chiamato Romagna - ha concluso Gnassinon da campanilisti nostalgici ma da costruttori di crescita e futuro, si sancisce allora oggi. Per questo va apprezzato e rimarcato il lavoro del Comune di Cesena e del suo tessuto imprenditoriale, lungimiranti e abili nell’elaborare un percorso fatto di merito e di valutazioni tecniche, che ha condotto alla scelta di Rimini piuttosto che Bologna. Da parte nostra, abbiamo sostenuto con costanza e con il massimo rispetto istituzionale questo percorso in cui si ragiona prioritariamente di competenze e dinamiche economiche; gli elementi che, in definitiva, devono sopravanzare ogni altra considerazione allorché si discute di crescita e di sviluppo. Qui non si tratta di ‘portare qualcosa a Rimini’ ma piuttosto valorizzare due città e due comunità che cercano di dare opportunità economiche di crescita più solide al sistema romagnolo dell’ortofrutta e di tutte le filiere ad esso collegabili. Mettersi insieme- Cesena con contenuti, tessuto economico, tradizione e Rimini con struttura, know how fieristico, servizi- significa aprire una nuova fase e una nuova frontiera nella collaborazione tra aree, più desiderose di condividere le eccellenze piuttosto che gelose delle proprie prerogative intangibili dall’esterno. Tocca alla politica, tocca all’amministrazione, tocca all’economia, non perdere questa occasione. Da adesso in poi, meglio apprezzare la luna che concentrarsi solo sul dito che la indica”.

"Il passaggio di MacFrut da Cesena a Rimini è certamente un evento importante dal punto di vista economico: un cambio di sede che porterà una ricaduta sul nostro territorio davvero positiva per una fiera di primo piano a livello nazionale nel settore ortofrutticolo. Ma come Camera di commercio di Rimini, invitiamo a guardare oltre a questo dato - ha affermato il presidente della Camera di Commercio, Fabrizio Moretti -. Questa operazione dimostra infatti in modo concreto che da oggi c’è sui territori dell'area romagnola la volontà e la capacità operativa di promuovere un cambiamento storico ai fini dell'abbattimento di contrasti e campanilismi 'antichi' tra territori vicini. Contrasti che per difendere le proprie autonomie, hanno impedito la nascita di una realtà strutturata, più autorevole e competitiva sul mercato regionale e nazionale.

"Oggi invece plaudiamo finalmente alla creazione di un nuovo asse Cesena-Rimini: il primo grande esempio di un modo nuovo di pensare se stessi non come 'isole', ma come membra di uno stesso corpo che, collaborando, potranno far fare passi in avanti al 'Sistema Romagna' - ha concluso -. Nel particolare, per Cesena e Rimini, questa sarà l'occasione per valorizzare le reciproche eccellenze, e dimostrare in maniera concreta che i tempi sono finalmente maturi per dare vita ad una vision che dimostri come la capacità di fare sistema, creare reti di collaborazione tra il mondo politico, economico e sociale dell’Area Vasta della Romagna, possa favorire lo sviluppo ed il cambiamento positivo dell'intero territorio".

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