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Cronaca

Intensificati i controlli sui "furbetti" che cercano di accedere alle agevolazioni per i più deboli

L’Assessore alla Protezione sociale, Kristian Gianfreda: “Un lavoro indispensabile da parte degli uffici del Comune a garanzia della giustizia sociale e collettività”

Aveva fatto scalpore la storia di un padre che da un lato accompagnava il figlio a scuola al volante di una Porsche Cayenne e dall’altro chiedeva al Comune di avere una tariffa ridotta per il bambino.  È solo un esempio per rendere l’idea dell’evidente contraddizione che a volte si riscontra tra il reddito di alcune famiglie e le loro richieste di accesso ad agevolazioni sui servizi. Situazioni anomale, discordanti, che, grazia a un sistema di verifica da parte dell’Ufficio Bandi e dell’Ufficio Contributi economici che negli anni si è fatto via via più efficace ed efficienti, ha permesso di scongiurare a monte eventuali casi di furbizie su accessi a bandi relativi a settore del welfare.  

I controlli, di fatto, sono effettuati in fase preventiva all’erogazione del contributo, di conseguenza l’utente non è ammesso se la dichiarazione ISEE e la documentazione richiesta non è conforme e rispondente e a tutte le specifiche voci. I bandi del Comune concernenti il sociale sono molteplici e variegati, e riguardano ad esempio i contributi per l’affitto, per la morosità incolpevole, per l’assistente in famiglia, per soggetti deboli, per il sostegno mobilità casa-lavoro, per le madri non lavoratrici e tanto altro.  

Nel corso del 2022, ad esempio, i check sulla conformità della documentazione relative alle domande per i bandi sono state 2.285 nel 2022, mentre le verifiche su contributi economici una tantum o continuativi, sono stati 914. È stato registrato che, tendenzialmente, un 5% delle persone non possiede i requisiti reddituali per accedere al contributo richiesto e pertanto la richiesta viene rifiutata. Anche da parte dell’Ufficio Casa i controlli sono effettuati preventivamente. Per il fondo affitto nell’anno 2022 sono stati controllati 700 nuclei richiedenti a campione, senza che siano state riscontrate particolari difformità.  

“L’amministrazione comunale permette di arrivare qeuste risultati sia attraverso dei controlli mirati sulle documentazioni che un confronto tra i redditi dichiarati e lo stiule di vita condotto, che viene individuato attraverso una serie di informazioni contenute nel paniere Istat - è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini – Un’azione di monitoraggio e incrocio dei dati che vede i nostri della protezione sociale lavorare di concerto con la Guardi di Finanza e altri soggetti competenti, per contenere e arginare eventuali situazioni di incompatibilità, al fine di far accedere ai bandi le famiglie e i cittadini che ne hanno davvero necessità, risultando dunque idoneo alle misure di sostegno e agevolazione. Si tratta di un lavoro indispensabile, di giustizia e dignità, a garanzia dell’equità sociale e delle persone più in difficoltà”.

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