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Cronaca

L'ondata di caldo fa scattare l'allarme per gli anziani fragili

Con la colonnina di mercurio arrivata a 35 gradi è stato avviato il protocollo per monitorare le persone più a rischio

Quella appena iniziata è la prima vera settimana di caldo intenso estivo, che nelle ore più torride ha toccato picchi di 35 gradi nella zona di Vergiano edi 34 gradi nella zona di Rimini centro e marina. Temperature analoghe sono previste anche per i prossimi giorni. Non un’emergenza, vista la stagione, ma un campanello di allarme per i tanti di anziani, soprattutto quelli più soli, che vedono acuirsi i problemi di salute e di isolamento sociale. Da giugno a settembre ci pensa il Nucleo fragilità del Distretto di Rimini nord con una serie di attenzioni per prevenire l'isolamento degli anziani e il conseguente disagio che col grande caldo può potenzialmente trasformarsi in criticità più gravi. Telefonate di monitoraggio (un centinaio quelle già fatte in queste prime settimane, diverse migliaia - più di duemila - quelli che saranno contattati lungo tutto il periodo  estivo), visite domiciliari e coordinamento con i servizi socio sanitari e di pronta assistenza. Le principali azioni previste dal Piano Emergenza Caldo contemplano in primo luogo lo stretto raccordo tra gli enti locali e l’Ausl, con i medici di medicina generale, con le associazioni di volontariato e le organizzazioni no profit per rendere gli interventi sinergici e quindi più efficaci. E’ inoltre prevista la condivisione con i centri sociali, le strutture di accoglienza di anziani e soggetti fragili, pubbliche e private, di piani di monitoraggio per il benessere degli ospiti ed eventuali misure per accrescerlo. Questi stessi soggetti, così come altri enti del pubblico o del privato sociale, nelle varie realtà, attiveranno iniziative, appositamente promosse, per facilitare ed eventualmente accogliere gli anziani in momenti di disagio climatico particolarmente forte.

“Un servizio – commenta l’Amministrazione comunale di Rimini – che fa tesoro sia della grande esperienza dei professionisti e dell’organizzazione territoriale dei servizi, sia di quanto fatto durante la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid19, dove gli stessi operatori hanno prestato la propria esperienza acquisita nell’emergenza caldo, per gestire l’emergenza dell’isolamento sociale. Un servizio che, oggi come qualche mese fa, unisce alla necessità pratica dell’aiuto quella simbolica di una parola di vicinanza, un saluto, il sentirsi parte di una stessa comunità, anche e soprattutto nei momenti più duri”.

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