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Cronaca

L'orologio non puntuale porta albergatore in tribunale per falso e truffa aggravata

L'imprenditore, finito nei guai in seguito a un infortunio sul lavoro occorso a un dipendente occasionale, è stato assolto dal giudice che ha sentenziato come il fatto non sussista

Si è conclusa con un'assoluzione il calvario giudiziario di un albergatore riminese 40enne finito a processo per falso e truffa aggravata ai danni dell'Inps il tutto, come è emerso in dibattimento, per colpa di un orologio non in orario. La vicenda era iniziata nel 2016 quando nell'hotel di Marina Centro era stato chiamato un giardiniere per effettuare alcuni lavori di potatura. L'artigiano, assunto coi voucher, prima ancora di avere il via ufficiale era salito su una scala perdendo immediatamente l'equilibrio e rovinando a terra. I dipendenti della struttura ricettiva erano corsi in suo aiuto e, nel chiamare il 118 per fare intervenire l'ambulanza, avevano dichiarato l'orario a cui secondo loro era avvenuto l'incidente. Dagli accertamenti del'Inail, però, erano emerse delle discrepanze tra l'ora di assunzione del dipendente occasionale e quella in cui era caduto. Differenze di pochi minuti che, però, avevano messo nei guai l'albergatore. Difeso dagli avvocati Alessandro Catrani e Francesca Lotti, l'imprenditore ha dimostrato come la comunicazione ufficiale per la registrazione del dipendente era stata già fatta al sito dell'Inps attraverso la registrazione del voucher e che le discrepanze tra gli orari dell'infortunio e della chiamata al 118 era ascrivibile a un errore dell'orologio situato nella hall dell'albergo che segnava un'ora diversa (anche se di pochi minuti) rispetto a quella reale. Il giudice ha accolto la tesi della difesa assolvendo quindi il 40enne perchè il fatto non sussiste.

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