rotate-mobile
Cronaca

La vicedirigente della Squadra Mobile celebra l'8 marzo: "Rimini è donna"

Anna Bisulli, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia: "Donne determinate, professioniste impegnate alle quali è riconosciuto un ruolo di eccellenza e che al tempo stesso non annullano la loro essenza per adempiere all’incarico che sono chiamate a rivestire"

Anche il Sindacato Autonomo di Polizia, in una nota, celebre la Festa della Donna. Si parte da una riflessione di Roberto Mazzini, segretario provinciale, e si prosegue con la lettera scritta dal vice dirigente della Squadra Mobile di Rimini, Anna Bisulli. "In questa importantissima giornata - spiega Mazzini - oltre ai festeggiamenti per la donna, ai ricordi, credo sia molto importante riflettere sul percorso difficile e complicato che ogni donna intraprende nella propria vita per emergere. La donna è cambiata ed è entrata, legittimamente e fortemente, nella società di oggi. Giusto e doveroso riconoscere i meriti a tutte le donne con una bellissima lettera scritta dal Segretario aggiunto del Sindacato Autonomo di Polizia, nonché vice dirigente della Squadra Mobile di Rimini Anna Bisulli".

"Rimini è Donna, non è mai stata tanto Donna come in quest’ultimo periodo in cui a ricoprire le massime cariche di Prefettura, Questura, Comune e Procura ci sono Donne - spiega la dirigente della polizia di Stato. - Donne determinate, professioniste impegnate alle quali è riconosciuto un ruolo di eccellenza e che al tempo stesso non annullano la loro essenza per adempiere all’incarico che sono chiamate a rivestire, ma anzi traggono da quella  natura il loro punto di forza. Fra di noi ci conosciamo e riconosciamo, sappiamo quanti sacrifici e rinunce abbiamo fatto per raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissate…perché non era il nostro momento, non era il tempo giusto, poi c’erano i figli da crescere  poi i genitori da accudire, poi c’era qualcuno che conosceva qualcun altro, poi eravamo troppo qualificate, poi….mi spiace son cambiate le carte in tavola…proprio mentre stavamo giocando! La realtà è che siamo brave e che se dopo tanti anni arriviamo a rivestire incarichi di eccellenza, non è perchè siamo abili giocatrici d’azzardo, ma semplicemente perché ce lo meritiamo e lo dobbiamo a noi stesse, a quelle che c’erano prima di noi  e a quelle che ci saranno domani".

"Il cammino per noi Donne ha senz’altro accelerato il passo, ma il raggiungimento della meta è ancora lontano - aggiunge. - Personalmente vorrei non dover mai più sentire di  nessuna che ha dovuto scegliere fra carriera e famiglia, per prendersi cura dei figli o dei familiari in difficoltà, né di nonne che non possono occuparsi adeguatamente  dei nipotini perché costrette a lavorare fino ad un’età che se da un lato è specchio di un dato anagrafico importante, dall’altro ancora appartiene ad una persona inserita nella catena produttiva e impedisce la fisiologica partecipazione alla rete sociale primaria, né vorrei più sentire di giovani che non riescono a far decollare progetti imprenditoriali per la  diffidenza del sistema o per disparità di trattamento. Vorrei non dover più leggere notizie di cronaca che gettano discredito sulle sopravvissute come se fosse colpa loro quanto di orribile le ha colte. Vorrei poter fare qualcosa che vada oltre le speranze di cambiamento, le denunce, i processi. Andiamo oltre appunto, abbiamo imboccato la via, ma l’aria sa ancora di antico…. Buona Giornata internazionale della Donna".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La vicedirigente della Squadra Mobile celebra l'8 marzo: "Rimini è donna"

RiminiToday è in caricamento