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Cronaca

"Mai più sfruttamento stagionale", i lavoratori del turismo protestano davanti alla Fiera

Tra le richieste quelle di avere garanzie sul lungo periodo per chi ha perso il lavoro, chi è stato lasciato a casa e non potrà lavorare nel prossimo periodo

Per la campagna “Mai più sfruttamento stagionale” e come Unione sindacale di base (USB) un gruppo di lavoratori nel turismo ha svolto giovedì un presidio partecipato all’ingresso della Fiera di Rimini, dove si stava svolgendo la 70° Assemblea Nazionale di Federalberghi nell’ambito del TTG. “Si sono messe in connessione diverse figure – spiegano i promotori – che fanno parte di quel settore turistico che attualmente è in grave crisi e che si prospetta ripartirà realmente nel 2023: fianco a fianco lavoratori della ristorazione, del comparto alberghiero e bagnini, insieme alle guide turistiche aderenti a NoiTurismo.
Il tema dell’assemblea che si teneva all’interno era quello della ripartenza, in cui i rappresentanti di Federalberghi proponevano la loro ripartenza tutta mirata al supporto di quelle aziende predatrici che evadono e spremono i loro lavoratori.
La piazza di lavoratrici e lavoratori all’esterno ha invece ribadito con chiarezza quella che è l’unica ricetta per uscire dal tunnel: tutelare chi genera la vera ricchezza in questo settore, la forza lavoro”.

Le richieste presentate a gran voce sono quelle di avere garanzie sul lungo periodo per chi ha perso il lavoro, chi é stato lasciato a casa e non potrà lavorare nel prossimo periodo attraverso una forma di reddito adeguato, “miglioramenti delle condizioni di lavoro vigenti da sempre nel settore turistico con regolarizzazione e l’istituzione di un salario minimo a 9 euro lordi l’ora”.

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