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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Messa in Cattedrale a conclusione dell’Anno Antoniano

Concelebrano l’arcivescovo di Genova e quello di Bari-Bitonto, insieme al Vescovo di Rimini. Al termine processione con la reliquia ex corpore di Sant’Antonio (proveniente dalla Basilica del Santo di Padova) fino al Tempietto in piazza Tre Martiri

Domenica 12 novembre, alle ore 17.30 in Basilica Cattedrale a Rimini una Messa solenne a conclusione dell’Anno Antoniano (Ottocentenario Sant’Antonio a Rimini 1223-2023) sarà celebrata da Monsignor Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, e Monsignor Nicolò Anselmi, Vescovo di Rimini. Concelebrerà Monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto. Oltre ai legami con il Vescovo Anselmi, la presenza di Monsignor Tasca alla conclusione dell’anno Antoniano è data dal fatto che dal 2007 al 2019 ha ricoperto l’incarico di Ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali. L’animazione musicale della celebrazione è affidata alla Cappella Musicale Malatestiana, diretta dal maestro Filippo Maria Caramazza, le letture saranno proclamate da membri del Comitato per le celebrazioni antoniane.

Al termine della  Messa, processione con la reliquia ex corpore di Sant’Antonio (proveniente dalla Basilica del Santo di Padova) fino al Tempietto di Sant’Antonio in piazza Tre Martiri. Il Vescovo Nicolò, dopo una breve preghiera, chiuderà l’Anno Antoniano, iniziato l’8 giugno scorso e proseguito con una lunga serie di iniziative religiose, di arte, spettacolo e convegni. Alla realizzazione di questo Anno ha lavorato il Comitato apposito, formato da realtà culturali che da tempo e in modalità differenti, ‘lavorano’ su Sant’Antonio, unitariamente alla Diocesi di Rimini. Il logo, realizzato da Giuseppe Mazzotti, raffigura l’Arco d’Augusto sul Ponte di Tiberio, con la scritta 800 che disegna le arcate del ponte, mentre il pesce in basso riporta alla memoria il miracolo dei pesci operato da Sant’Antonio proprio a Rimini.

“Sono rimasto favorevolmente colpito dalla feconda presenza di Sant’Antonio a Rimini, così come dalle tracce non marginali di francescanesimo in Diocesi - ha detto il vescovo Anselmi. - Tra i tanti aspetti che caratterizzano il Santo, ne metto due in rilievo. Antonio è un grande teologo e predicatore, il cui stile francescano dell’annuncio non dovremmo affatto dimenticare né chiuderci nel nostro orticello, ma essere capaci di donare, di sentirci vicini ai poveri del mondo. Antonio è un santo dalla grande concretezza: ha edificato e strutturato un gran numero di conventi. Entrambi questi aspetti  – la missione e la concretezza – hanno a che vedere con lo spirito romagnolo”.

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