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Cronaca

Migranti all'attacco degli albergatori, la Rinaldis nel mirino: "Promuove modello basato su illegalità e sfruttamento"

Mattinata agitata davanti alla sede riminese dell'Aia dopo che i titolari delle strutture ricettive hanno sostenuto nei giorni scorsi che “i profughi non possono stare nella zona turistica”

Mattinata agitata davanti alla sede riminese dell'Aia dopo che i titolari delle strutture ricettive hanno sostenuto nei giorni scorsi che “i profughi non possono stare nella zona turistica” e con la Croce Rossa che ha dovuto rinunciare al progetto di ospitare i migranti a Miramare. Un gruppo di migranti, vicini a Casa Madiba, si sono dati appuntamento in via Baldini per una dimostrazione contro "razzismo e discriminazione" ma anche contro lo sfruttamento del lavoro stagionale. "La riqualificazione dell’offerta turistica e di tutta la zona turistificata - hanno spiegato i dimostranti - dovrebbe passare in primis, anche grazie a quello che la crisi sanitaria ci dovrebbe aver insegnato, dalla lotta e contrasto al lavoro nero e povero, all’evasione fiscale, per il rispetto del contratto di lavoro e del mancato giorno di riposo e non con la cacciata dei richiedenti asilo di pelle nera dai luoghi turistificati". Non manca un attacco diretto a Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori riminesi, e a tutta la categoria "colpevole" di essere spinta "dall’ipocrisia di chi è ben consapevole di promuove un modello economico basato sull’illegalità e lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori stagionali nelle strutture ricettive e negli esercizi commerciali, in particolare se sono persone migranti, studenti e studentesse in formazione e donne.Sono centinaia i richiedenti asilo che mantengono in piedi questi servizi, come lavapiatti, tuttofare, aiuto cuochi, bagnini in spiaggia nella Riviera Romagnola. Però non possono vivere nella zona mare, nella città vetrina, devono essere invisibili, per essere meglio sfruttati e sfruttati". 

La stoccata arriva anche all'amministrazione targata Partito Democratico per una "sconcertate e vergognosa presa di posizione a favore degli albergatori di alcuni esponenti della Giunta e il silenzio di altri". "Sostenere la posizione indifendibile degli operatori turistici senza se e senza ma - aggiungono nella nota stampa - difendere una città che si mette in ghingheri per essere sempre più bella,  “senza spendere una parola che sia una, per domandarsi come renderla più giusta e cullandosi nell’illusione che saranno gli automatismi di mercato e i flussi turistici a sistemare tutto, significa semplicemente lavorare per consolidare le posizioni, rispettivamente, di privilegio e di svantaggio” che questo tipo di economia produce, compreso fatti gravi e allarmanti come questo che ci indicano come, ancora una volta, la linea del colore sia un elemento disciplinante nell’accesso allo spazio pubblico e alla città vetrina, il parco giochi per i turisti". 

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