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Cronaca

Il deputato Arlotti porta il caso Pantani alla Camera: "Onore e verità"

"Oggi quell'episodio è stato dichiarato credibile dai magistrati - prosegue il deputato -. Nonostante il fascicolo sembri essere destinato ad archiviazione per la prescrizione del reato contestato, la vicenda è tutt'altro che risolta"

"Onore a Marco Pantani, e ora la verità". E’ ciò che chiede il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che questa mattina ha scritto a Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie, e al sottosegretario con delega allo Sport Luca Lotti, per chiedere che il caso Pantani sia indagato a fondo dalla Commissione antimafia e che sia definitivamente ridato l'onore al più grande scalatore di tutti i tempi.

“Nel 2014, in occasione del decimo anniversario dalla tragica fine di Marco Pantani, avevo commemorato alla Camera il campione romagnolo, fuoriclasse generoso e indiscusso che resterà per sempre nei nostri cuori – commenta Arlotti -. Avevo inoltre interrogato il Governo e chiesto a Rosy Bindi di attivarsi per ascoltare i Pm che avevano raccolto dichiarazioni da cui traspariva che a Madonna di Campiglio il campione fu ingiustamente fermato a causa di un cambio di provette legato ad interessi nel campo delle scommesse della camorra”.

“Oggi quell'episodio è stato dichiarato credibile dai magistrati – prosegue il deputato -. Nonostante il fascicolo sembri essere destinato ad archiviazione per la prescrizione del reato contestato, la vicenda è tutt’altro che risolta: dagli elementi raccolti verrebbe confermato che la Camorra intervenne per sostituire le provette per un giro di scommesse che fruttò alla criminalità organizzata parecchi miliardi di vecchie lire. Esisterebbe anche una intercettazione ambientale concernente le parole di un boss della camorra che confermerebbero la tesi di Vallanzasca”.

Pantani ha sempre sostenuto di essere stato vittima di un complotto alle sue spalle e la stessa sua tragica scomparsa assumerebbe, in relazione a quanto sta emergendo, contorni ancor più inquietanti, evidenzia Arlotti, che chiede a Bindi "di valutare, in considerazione della conferma degli intrecci criminali e degli elementi a disposizione, nel pieno rispetto dell’autonomia dei magistrati, che la Commissione antimafia possa occuparsi del caso e fare luce su una vicenda che fa emergere scenari inquietanti". Analogamente, il deputato chiede al sottosegretario allo Sport "di attivarsi nei confronti del Coni e dell’Uci per  ristabilire la verità storica anche dal punto di vista sportivo, riassegnando o co-assegnando il titolo del Giro d’Italia a Marco Pantani in occasione della prossima edizione che prenderà il via a maggio".

“Credo che, anche se postumo, sarebbe onesto venisse attribuita al campione la vittoria, ancorché simbolica, del Giro d'Italia del 1999 che stava dominando con oltre 5 minuti di distacco nel giorno in cui sarebbe dovuto partire per l'ultima tappa ed alzare, in segno di trionfo, le braccia al cielo – conclude Arlotti -. Pantani rimane uno degli sportivi più amati nel nostro Paese. Tante ombre hanno sempre avvolto quel maledettissimo 5 giugno 1999 e se le difficoltà giudiziarie rischiano di non individuare i colpevoli, appare altrettanto chiaro invece che Pantani fu una vittima di un gioco più grande di lui. E’ tempo di riabilitare la sua figura agli occhi dell’opinione pubblica”.

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