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"Nel centro-destra una candidata sotto accusa per stalking ad un gay". Ceccarelli: "Non scelta da me"

All'interno delle liste che sostengono il candidato sindaco Enzo Ceccarelli c'è una candidata sotto processo per insulti omofobici. A puntare il dito è Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini

All'interno delle liste che sostengono il candidato sindaco Enzo Ceccarelli c'è una candidata sotto processo per insulti omofobici. A puntare il dito è Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini e candidato con il centro-sinistra alle prossime elezioni comunali. Attacca Tonti: “La destra candida una rinviata a giudizio per omofobia e stalking”.

Sempre Tonti: “Il caso risale ad alcuni anni fa, per un anno e mezzo ogni volta che usciva di casa un ragazzo veniva stalkerizzato con insulti omofobici dal vicino di casa e dalla figlia, ad alta voce in modo da essere uditi distintamente da tutto il vicinato. Dopo aver sporto querela ci sono stati i rinvii a giudizio per stalking e razzismo omofobico. Tra le parti civili ammesse anche Arcigay Rimini oltre che le vittime di questi ripugnanti fatti”.

Sempre Tonti: “Non può che lasciare di stucco quindi aver visto che tra le candidature a sostegno di Enzo Ceccarelli si trova l'imputata a questo processo per omofobia e stalking. Vero è che un processo non è una condanna ma tra le prove depositate ci sono video e registrazioni assolutamente inequivocabili. Il candidato sindaco della destra era al corrente di questo fatto? Come intende regolarsi, chiederà all'imputata di fare un passo indietro o ne difenderà il comportamento? E come intende regolarsi per il futuro? Rimini deve essere una città che condanna l'omofobia sempre e senza esitazioni, sia nelle forme aggressive come questa che nelle forme quotidiane sotterranee e striscianti. Non è più l'epoca delle mezze parole, le prese di posizione siano chiare e precise”.

A stretto giro la risposta di Enzo Ceccarelli che premette: “Per quello che mi riguarda condanno l’omofobia e ogni forma di discriminazione”. E apre la porta all'ipotesi di ritiro della corsa elettorale della candidata: “Questa persona deciderà in piena autonomia se fare o meno un passo indietro. Non mi intrometto nelle questioni che riguardano i partiti e le liste che mi sostengono, anche perché questa vicenda è lungi da essere conclusa”.

E aggiunge: “Tonti mi rivolge delle domande su questo caso, a cui rispondo senza alcun problema, dato che non ero al corrente che la persona in questione fosse imputata in un processo”. E aggiunge: “La scelta dei candidati non spetta al candidato sindaco. Ogni lista decide in autonomia e piena libertà”. Ed infine argomenta: “ Essere imputati non significa essere condannati, per la legge questa persona è innocente fino a quando la sentenza non passerà in giudicato. Mi sembra invece di capire, dal tono del comunicato del candidato del centrosinistra, che lui non abbia dubbi, si è già sostituito al giudice e ha già condannato questa persona. Da buon padre di famiglia consiglio un po’ di prudenza nei giudizi a questo impetuoso giovane. Capisco e comprendo lo spirito che anima Tonti, che da anni si batte per per i diritti Lgbt. Però sarà meglio per tutti che a decidere sia un tribunale e dei giudici dello Stato Italiano”.

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