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Cronaca

Palacongressi e Aeradria al centro di una nota di Marco Lombardi

Il consigliere regionale di Forza Italia chiede che "invece di creare allarmismo, venga portato avanti un intervento concreto alla Regione". Aeradria è "esplosa con l'incapacità di Provincia e Comune di mantenere gli impegni sulla ricapitalizzazione e sul rifinanziamento della società"

Il consigliere regionale Marco Lombardi, con una nota stampa, interviene su Palas e Aeradria. "L'incontro tra Renzi e Berlusconi - spiega l'esponente di Forza italia - ha finalmente stabilito un nuovo clima che pare essere più sereno e  consentire di non confondere atteggiamenti collaborativi e responsabili con l'inciucio. Ecco perché mi sento di fare alcuni ragionamenti sul Palas e la Fiera meno propagandistici di quelli che ho sentito negli ultimi giorni e più pragmatici. Accomunare anche in maniera ipotetica, la vicenda di Aeradria a quella del Palacongressi significa   solo cavalcare il momento  per avere visibilità. Su Aeradria non voglio tornare ma la vicenda, in maniera molto semplicistica ed al netto di alcune evidenti "improvvisazioni" degli amministratori, esplode con l'incapacità di Provincia e Comune di mantenere gli impegni sulla ricapitalizzazione e sul rifinanziamento della società che nel frattempo, forse in maniera improvvida, si era notevolmente indebitata per i lavori necessari a sostenere il consistente aumento di traffico aereo. Il Palacongressi è cosa diversa. Chi ha più memoria si ricorderà che si è discusso a lungo, anche con il nostro apporto, su come intervenire (ristrutturazione del vecchio o nuova costruzione) e su dove intervenire (zona Marano, zona stazione o vecchia Fiera) ed al termine di tutti questi ragionamenti, spinti dagli operatori turistici e dalle indagini di mercato, chi governava la città decise di farlo lì e di farlo nuovo, per competere non con il Palacongressi di Riccione (altro grande errore delle amministrazioni di sinistra) ma con il mercato europeo e mondiale. Era ovviamente un scommessa che come tale si fondava su alcuni probabili eventi futuri. La capacità degli albergatori di pagare le royalty, la capacita professionale del Convention Bureau di garantire un canone d'affitto adeguato al nuovo Palas e da ultimo la possibilità dei soci pubblici di coprire quella parte di finanziamento che dovevano garantire con due mutui (mutuo MPS con garanzia dell'immobile e mutuo Unicredidit con garanzia sulle azioni di maggioranza di Fiera di Rimini). A distanza di anni da tali previsioni, tutti e tre questi elementi sono andati in crisi a causa della crisi mondiale e quindi la strategia finanziaria ipotizzata scricchiola e logicamente va rivista. Ora cercare le responsabilità gestionali in questo caso, è un esercizio superfluo per chi fa politica, e lanciare "l'ideona" della privatizzazione riempie la bocca di liberali di complemento ma non tenendo conto della realtà, corre il rischio di distruggere senza costruire nulla. Mi spiego meglio. Chi mai acquisterebbe oggi le azioni del Palas (cosa diversa sarebbero le azioni della Fiera ma sono già date in garanzia da Comune, Provincia e Camera di Commercio) avendo difficilissimi prospettive di guadagno sulla gestione come in tutte le altre strutture simili nel mondo, e dovendo pagare il costo residuo dell'immobile? Dubito che ci siano privati sensibili ad una tale operazione ma se ci fossero ovviamente porte aperte. Altrimenti ecco che una gestione dei soci pubblici, magari più professionale e meno attenta agli equilibri politici interni alla sinistra gnassiana, potrebbe garantire per la collettività quel risultato che la Fiera ha già ottenuto e consolidato negli anni. Perché è bene ricordare che con un investimento di 40 milioni di risorse pubbliche, la collettività si trova oggi un patrimonio oltre 200 milioni di euro. Quindi attenzione a seminare sospetti e facili soluzioni in base agli umori dell'opinione pubblica del momento perché siccome al peggio non c'è mai fine si corre il rischio di allarmare il sistema creditizio e passare da una situazione difficile ad una situazione fallimentare. Ed in questo caso proprio Aeradria docet. Lo sappiano il Presidente della Provincia, il Sindaco di Rimini e tutti coloro che discettano di soluzioni sconclusionate, la Regione invece può e dovrebbe intervenire come ha fatto in passato, sprecando risorse, a Bologna e a Forlì; un intervento sui mutui del Palas di Rimini (il terzo in Europa) sarebbe una bazzecola per il bilancio regionale e metterebbe al sicuro una infrastruttura strategica per l'offerta turistica dell'intero sistema regionale".

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