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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Pedopornografia on line, due riminesi coinvolti nella maxi inchiesta

L'operazione Revelatum ha portato all'arresto di 8 persone e e 59 indagati, sequestrati più di 500 Terabyte di materiale pedopornografico

Ci sono due riminesi coinvolti nella maxi inchiesta Revelatum della polizia di Bari che ha scoperto una rete di pedofili e sequestrato un'ingente quantità di file pedopornografici. Tra i 59 indagati in tutta Italia figurano anche un 30enne e un 50enne, entrambi residenti in provincia di Rimini, rispettivamente operaio e libero professionista. L’indagine, durata un anno e mezzo, ha portato anche all'arresto di 8 persone ed è stata curata dalla Polizia Postale di Foggia e Bari con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Cncpo (Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online), sotto la direzione della Procura Distrettuale di Bari, coinvolgendo nella sua fase esecutiva più di 50 uffici della specialità su tutto il territorio nazionale.

Gli investigatori della Postale hanno sviluppato una segnalazione anonima relativa alla presenza di materiale pedopornografico all’interno di un cloud, analizzando scrupolosamente il tenore delle immagini ritraenti minori in atti sessualmente espliciti, che sono state scrupolosamente categorizzate secondo gravità e utilizzate per ricostruire le tracce informatiche che erano state lasciate dai soggetti che a vario titolo vi erano entrati in contatto.

Delineate le ipotesi investigative, l’autorità giudiziaria barese ha emesso i decreti di perquisizione, controlli e verifiche estese ai sistemi informatici in uso agli indagati. Una operazione che nel complesso ha consentito agli agenti di ispezionare e sequestrare circa sessanta dispositivi, oltre a numerosi spazi virtuali di interesse investigativo. Nel complesso il materiale ammonta a più di 500 Terabyte di volume, circostanza che ha consentito, in otto casi di detenzione di ingente quantità da parte degli indagati di materiale pedopornografico, di procedere agli arresti in flagranza di reato, misure che sono state già convalidate dalle autorità giudiziarie territorialmente competenti. Un'operazione importante che ancora una volta conferma la diffusione di un fenomeno che deve essere combattuto e arginato con la maggiore forza possibile, per la tutela degli esseri più deboli della nostra società, i bambini.

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