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Cronaca

Il piano dell'Arenile in commissione. L'assessora: "Si può migliorare, ma bar e cabine vanno cambiate"

Sull'arretramento dei pubblici esercizi l'assessora Frisoni precisa che riguarda il tratto porto-Benedetto Croce, dato che negli altri tratti sono già vicini al lungomare

Work in progress per il nuovo Piano dell'arenile del Comune di Rimini. In seguito al confronto avviato dall'amministrazione con categorie, associazioni, Ordini professionali e politica, è aperta la riflessione su una serie di nodi, tra cui arretramento dei pubblici esercizi e loro quota rispetto al livello del mare, percorso rialzato, aggregazioni e premialità, su cui aggiorna in commissione mercoledì (21 febbraio) l'assessora all'Urbanistica Roberta Frisoni. "Sono vari i punti allo studio per migliorare il Piano", conferma, tenendo fermi alcuni "presupposti di base", in primis la rimozione di tutti i manufatti presenti, "dai bar alle cabine, tutto". Come prevedono anche le concessioni in scadenza, in quanto si tratta di opere facilmente rimovibili, chiosa l'assessore.

Solo in pochi casi, che "si contano su una mano", sarà concessa la possibilità di mantenere l'esistente o demolire. Per quanto riguarda il percorso rialzato longitudinale al Parco del mare, continua Frisoni, si stanno facendo approfondimenti per la "migliore soluzione in zona sud", mentre si valuta come effettuare lo spostamento delle cabine per "garantire le migliori prospettive possibili". Sull'arretramento dei pubblici esercizi Frisoni precisa che riguarda il tratto porto-Benedetto Croce, dato che negli altri tratti sono già vicini al lungomare. Certo, fa notare, occorre anche assicurare un servizio migliore per la spiaggia. In zona nord saranno aumentati arrivando a una sessantina, in quella sud rimarranno gli attuali 70. Il tema della "rigidità" è stato sollevato dagli operatori, anche in merito alla quota di sicurezza dei pubblici esercizi, 190 e 220 centimetri sul livello del mare, in base agli scenari sul clima a 2050 e 2100, su cui si concentrano le critiche dell'opposizione

La misura è necessaria per la sicurezza delle persone oltre che per la tutela degli investimenti, spiega l'amministrazione. Anche sulle aggregazioni si ragiona: intanto, prosegue l'assessore, a ogni concessione, il cui numero non cambia per contrastare possibili monopoli, viene offerta la possibilità edificatoria e il pubblico esercizio deve essere almeno di 100 metri quadrati, così da "preservare anche il piccolo". Poi ci sono premialità per le micro e macro aggregazioni, con un "vuoto nel mezzo" su cui si può intervenire. Stesso discorso per i vari "tematismi" da sviluppare, dall'accessibilità per i disabili andando a sfruttare zone a maggiore carrabilità, al pet-friendly.

"Sulla rigidità del Piano è in corso un approfondimento - conclude l'assessora - e si stanno sviscerando alcuni aspetti per migliorare la progettualità", anche se poi molti di loro riguardano più i nuovi bandi per le concessioni. Il rialzo delle quote degli esercizi pubblici per fare fronte ai cambiamenti climatici "snatura la spiaggia", attacca Gioenzo Renzi di Fratelli d'Italia, e crea anche problemi di barriere architettoniche. Gli operatori, aggiunge, sono "perplessi pure per l'arretramento". Il collega Carlo Rufo Spina invita a "non negarsi la possibilità di pranzare con i piedi in spiaggia: due metri sopra è assurdo, anche perché gli scenari catastrofici vengono puntualmente smentiti". In alcuni casi, ragiona ancora, per arrivare dalla prima fila al bar si dovrà percorrere un chilometro. Il Piano è "troppo rigido e porta una immotivata omogeneità, le spiagge sono e devono essere diverse".

Da questo punto di vista Enzo Ceccarelli della Lega pensa a una classificazione per stelle come avviene per gli alberghi e chiede "più libertà d'impresa" garantendo premialità crescenti a seconda della dimensione. Il rialzo degli esercizi pubblici a livello del Parco del mare, conclude, serve anche per la movida. Gloria Lisi del gruppo omonimo invita a "scelte personalizzate in base al target di riferimento", anziani e disabili, giovani e famiglie, ma anche amanti degli animali o islamici che fanno il bagno vestiti. È per esempio ancora troppo difficile l'accesso al mare, segnala, per chi è in carrozzina, mentre i ciringuitos sono adatti per alcune zone, in altre va tutelata la biodiversità. "Ci sono esigenze e turismi diversi e in 15 chilometri di spiaggia si possono differenziare le aree a seconda delle funzioni". Infine Giovanni Casadei ricorda che "non stiamo progettando al dettaglio l'offerta commerciale che spetta alle imprese", il Piano non deve "castrare le diverse proposte e incentivare ciò su cui l'amministrazione punta". (fonte: agenzia Dire)

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