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Cronaca

"Pochi parcheggi e ciclabile pericolosa": la voce dei commercianti di via Marecchiese e Ina Casa

Nuovo incontro organizzato online da Zeinta di Borg con imprenditori e commercianti

Si è tenuto giovedì sera il sesto incontro online organizzato dall'associazione Zeinta di Borg con i commercianti e imprenditori di Rimini con lo scopo di recepire i problemi, le esigenze e i consigli da portar poi all’attenzione dell’amministrazione comunale e in un secondo momento dei candidati sindaco.

Gli imprenditori di via Marecchiese e del quartiere Ina Casa di Rimini nella zona di via Marecchiese dopo la rotonda nuova (incrocio con via Valturio) hanno evidenziato come la situazione sia in stallo da diversi anni. "Al posto dei parcheggi è stata realizzata una pista ciclopedonale poco utilizzata e pericolosa. Le attività non hanno la possibilità di far sostare i clienti nel tempo degli acquisti e notano che la pista ciclabile è un progetto pericoloso perché molti passanti vengono investiti. Neanche nelle vie come via Raganella ci sono possibilità di parcheggio. La ciclabile è stata strutturata in modo che chi va in bici abbia la precedenza sulle auto che provengono dalle vie che sboccano sulla Marecchiese e gli automobilisti spesso non frenano o non vedono i ciclisti. Il risultato sono gravi incidenti, ma niente di concreto è stato fatto per risolvere il problema".

"La via Marecchiese è lunga e i problemi cambiano spostandosi anche di poco: nella zona dopo l’incrocio con via Caduti di Marzabotto le attività hanno qualche parcheggio in più ma chiedono di accorciare la sosta da 30 a 10 minuti per aumentare la clientela shop&go. In questa zona si nota che la ciclabile viene usata solo da monte verso mare e quindi chi scende va ad una velocità esagerata, spesso con bici elettriche. Zeinta di Borg invita l’amministrazione a verificare se nella zona ci sono aree libere pubbliche o private da destinare a parcheggi. Nel quartiere Ina Casa i parcheggi ci sono, ma sono rimaste invece poche attività, la nuova rotonda di Largo Bordoni e le telecamere (ottenute anche grazie alla proposte di Zeinta di Borg) hanno reso la zona più sicura ma i pochi bar hanno chiuso non ci sono più luoghi dell’anima e di aggregazione e manca il ricambio generazionale. Qualche anno fa si era formato un bel gruppo di imprenditori che era riuscito ad organizzare feste di quartiere in collaborazione con Zeinta di Borg".

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