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Cronaca

Circa 250 i profughi arrivati dall'Ucraina a Rimini nelle prime fasi dell'emergenza

Per la maggior parte sono adulti, 411 sul totale, mentre 285 sono minorenni e per loro si sta muovendo la macchina della solidarietà cittadina

Il flusso dei profughi in arrivo in Italia è triplicato in 24 ore, da mille a tremila al giorno. E sono già diecimila, quasi tutti donne e bambini. "Numeri al momento gestibili, ma ci stiamo attrezzando se dovessero aumentare", dice il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che ha firmato la prima ordinanza di governance dell’accoglienza. E ha nominato commissari i presidenti di Regione, che hanno chiesto al governo di coinvolgere l’esercito per i controlli alle frontiere. Non certo per fermare chi scappa dalle bombe, ma per aiutare nei controlli sanitari. Il governo conta sulla rete di accoglienza familiare e sugli ottomila posti letto già disponibili nelle strutture per i migranti, ha previsto l’inserimento a scuola per i bambini e i ragazzi e anche la possibilità di lavorare per tutti i profughi (il ministro Massimo Garavaglia auspica una modifica ad hoc del decreto flussi). Ma bisogna anche fare i conti con la pandemia per non rischiare una nuova emergenza sanitaria. In Ucraina, l’adesione alla vaccinazione anti Covid è bassissima: solo il 35% degli abitanti ha completato il ciclo e sono molto poco diffuse anche le vaccinazioni pediatriche. Per questo si teme che sarà un problema convincere i profughi a immunizzarsi.

Per quanto riguarda la situazione in provincia di Rimini, secondo i dati della Prefettura sono 254 i profughi arrivati nel nostro territorio. Per la maggior parte sono adulti, 168 sul totale, mentre 86 sono minorenni e per loro si sta muovendo la macchina della solidarietà per accoglierli e rifocillarli dopo il viaggio estenuante per sfuggire alla guerra.

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