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Cronaca

Provincia unica, "Rimini saccheggiata sotto Forlì, non si torni ad allora"

Nella vecchia provincia di Forlì, Rimini era sotto un "saccheggio sociale subito dal dominus forlivese". Quindi, quando si formerà la Provincia Unica bisognerà tenere conto dello svantaggio della città della Riviera

Nella vecchia provincia di Forlì, Rimini era sotto un “saccheggio sociale subito dal dominus forlivese”. Quindi, quando si formerà la Provincia Unica bisognerà tenere conto dello svantaggio della città della Riviera. Lo dice Cesare Mangianti, Presidente dell’ACER di Rimini. Il riferimento specifico di Mangianti sono le case popolari: “Non si vada al confronto a capo chino, ma con forza e determinazione il territorio riminese sia tutelato chiarendo con tutti gli interlocutori che qui in materia di alloggi sociali, nonostante il tanto che si è fatto, ancora c’è molto da realizzare, anche in considerazione che l’emergenza casa è di gran lunga superiore che a Forlì-Cesena”.

Mangianti spiega di parlare “da un osservatorio particolare come il mio (sono stato dirigente di partito, quindi Consigliere comunale, poi Presidente del Consiglio comunale e ora Presidente di ACER Rimini), e mi permetto una piccola, breve riflessione sul tema dibattuto della Provincia unica”.

“L’esperienza sul campo, politico ed amministrativo, mi porta ad una banale conclusione: nonostante la giovane età, la Provincia di Rimini (nata ed operativa dal 1995) ha fatto e sta facendo passi notevoli per recuperare storici gap a cui era stata forzatamente costretta in precedenza dalla sua mancanza di autonomia. E’ inutile girarci intorno: è la storia, ed i numeri, a testimoniare come- ed è solo un infinitesimale esempio tra tanti- per anni il territorio riminese sia stato ‘figlio di un dio minore’ nei confronti della titolare Forlì sul fronte della costruzione delle case popolari (e lo stesso è avvenuto per l’Alta Valmarecchia nei confronti della provincia di Pesaro – Urbino), con il risultato di un’enorme pressione sul fronte dell’emergenza abitativa ed una faticosa corsa ai ripari (non ancora terminata) una volta afferrata l’autonomia amministrativa”.

“Ripeto, le questioni sono tante e sono tutte delicate ma in ogni caso compongono un quadro che deve essere trattato cum grano salis e non con prove di forza di questo o quel partito. Personalmente non ho niente in contrario ad un riordino istituzionale (su cui di recente mi sono favorevolmente espresso), fondato però sull’equilibrio e sulla tutela e valorizzazione delle peculiarità sociali, culturali, economiche dei territori. I quali non possono rimetterci o abbassare la testa se, come ha fatto Rimini negli ultimi due decenni, ha speso soldi e sacrifici per riparare ai guasti del passato”.

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