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Cronaca

Dai bimbi dispersi alle hit musicali un cult sotto l'ombrellone, la Publiphono piange il suo volto storico

Il ricordo del sindaco: "Con la scomparsa di Ugo De Donato, se ne va un pezzo di storia di Rimini, della nostra Riviera, del costume italiano, quella che dal boom economico conduce alla realtà contemporanea"

Rimini piange la scomparsa di Ugo De Donato, volto, voce e anima storica della Publiphono, la radio delle vacanze. Era il 1946 quando nel periodo di ricostruzione di Rimini, dopo la guerra, a Renato De Donato, Sergio Zavoli e Glauco Cosmi venne il mente l’idea di far nascere “Voci della città”. Nello stesso anno nasceva Ugo che a ruota ha dedicato tempo, lavoro, passione, genialità per l'intera esistenza e sino all'ultimo giorno. Rimini piange il volto storico della Publiphono, la voce della vacanza e dell'estate di ogni italiano, di ogni persona che si è trovata almeno per un giorno a camminare a riva o a riposare sotto l'ombrellone.

Venne poi ribattezzata “Publiphono”, pensando che con quell’acca in mezzo l’iniziativa avrebbe guadagnato in autorevolezza. Publiphono che nel corso degli anni si è trasferita dalla città al mare, trasmettendo comunicati di pubblica utilità in collaborazione con capitaneria di porto e comune di Rimini, ma anche musica, informazioni commerciali ed eventi sostenendo con le sue sole forze un servizio per tutti coloro che si trovano in difficoltà , sia coloro che vivono quotidianamente l’amata spiaggia ma anche per i tanti ospiti, italiani e stranieri che attraverso Publiphono hanno la possibilità di vivere con maggiore serenità ed in tutta sicurezza la loro vacanza ed i loro momenti felici sulla spiaggia di Rimini.

La famiglia De Donato ha inventato l'informazione di comunità, attraverso quegli altoparlanti inizialmente sparsi per la città di Rimini (con il giovane Sergio Zavoli tra gli originari protagonisti) e quindi dagli anni Cinquanta trasferitasi in spiaggia con la leggendaria dicitura Publiphono Rimini. Lungo i 15 chilometri di costa, nel 'melting pot' dei rumori tra onde del mare e il vociare di bimbi e adulti, ecco da oltre 70 anni la musica delle hit estive, da Nico Fidenco a Fedez, inframezzata dai mitici annunci in più lingue ('si è perso un bambino... porta un costume azzurro...') alle pubblicità dei locali della Riviera declamate con tono caldo e pastoso da 'the voice' Marco Magalotti ('il dancing Las Vegas...in fondo a destra...').

“Ugo De Donato ha condotto la colonna sonora della nostra estate dal 1971, immediatamente dopo la scomparsa del padre Renato – è il ricordo del sindaco Jamil Sadegholvaad -. In qualche intervista si era lasciato scappare che il sogno di famiglia era mettere un altoparlante sulla testa di ogni riminese e che Publiphono altro non era che un grande e democratico servizio pubblico”. Aneddoti e numeri si rincorrono in una storia esaltante di un pezzo di Italia creativa e che funziona. Dai quasi 140 mila bambini ritrovati dopo essersi persi in spiaggia, al giorno tragico della strage di Bologna, 2 agosto 1980, quando grazie al Publiphono si riuscì a veicolare all'Italia in vacanza il messaggio della necessità di sangue da parte di Avis per curare i feriti della stazione ferroviaria.

“Oggi, con la scomparsa di Ugo De Donato, se ne va un pezzo di storia di Rimini, della nostra Riviera, del costume italiano, quella che dal boom economico conduce alla realtà contemporanea. Ugo ha combattuto per molti anni con una malattia che però non lo ha mai piegato e non lo ha piegato nel suo grande amore per la Publiphono e per la città di Rimini. Ci vogliamo stringere tutti intorno alla sua famiglia in questo giorno di dolore. Siamo grati a Ugo e alla famiglia De Donato per quell'invenzione che fa parte ormai della nostra unica offerta turistica. Un'invenzione che continuerà a essere la colonna sonora dell'estate di Rimini e della Romagna”, è stato il ricordo del sindaco Jamil Sadegholvaad.

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