Coronavirus, il sindaco Tosi: "Servono misure più rigorose di sospensione delle attività"
Il primo cittadino al fianco dei sindacati: "Finché non finisce la conta dei morti non possiamo cedere la salute in cambio dell'economia"
Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, si schiera al fianco dei sindacati Cgil Cisl e Uil che hanno chiesto al Presidente del Consiglio misure più rigorose di sospensione delle attività non essenziali alla luce della consistente progressione dei contagi. Il Dpcm e lo schema allegato firmato ieri, secondo i sindacati “non tiene conto se non in modo molto parziale delle istanze e delle necessità poste all'attenzione dell'Esecutivo, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale”.
“Finché non finirà la conta dei morti - ha detto il sindaco Tosi - non possiamo cedere salute in cambio di economia. La crisi più evidente è quella generata dalla confusione che ha preceduto e che ha seguito l’emanazione dell’ultimo Dpcm. La politica tirata per la giacchetta non fa un buon servizio a nessuno perché non sempre si può trovare il giusto equilibrio tra le posizioni. Abbiamo visto che con le chiusure anche se forse minimo un risultato ieri è arrivato con il calo dei morti a 651 (sabato erano 793), che portano il totale a 5476. Oltre cinquemila morti in Italia! Dobbiamo avere il coraggio di puntare su due settimane di stop totale, poi si potrà pensare al dopo. Un dopo che comunque per cinquemila italiani non ci sarà mai più. Secondo me cuore e testa, oggi devono dire insieme la stessa cosa, <