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Cronaca

Nel Riminese 42 gli sfollati che non possono rientrare a casa, 300 le richieste di aiuto alla Protezione civile

Sul territorio della Provincia di Rimini restano ancora evacuate complessivamente 42 persone, di cui due ospitate in centri di accoglienza. I restanti sono ospiti da amici o parenti

Sul territorio della Provincia di Rimini restano ancora evacuate complessivamente 42 persone, di cui due ospitate in centri di accoglienza. I restanti sono ospiti da amici o parenti. A fare il punto della situazione dopo il maltempo che si è abbattuto sulla Romagna è su scala provinciale la Prefettura di Rimini.  

Dall’inizio degli eventi alluvionali le richieste di intervento gestite dal Coordinamento Provinciale del Volontariato sono state oltre 300, in prevalenza per ripristino a seguito di allagamenti. Ai volontari del Coordinamento provinciale, si è aggiunta la Colonna Mobile della Regione Veneto, quella della Provincia di Parma e i volontari dei vigili del fuoco della Provincia di Trento, con un coinvolgimento complessivo di oltre 200 volontari.

Il Centro di Coordinamento Soccorso (Ccs), convocato dal Prefetto Rosa Maria Padovano, si è riunito attorno all’ora di pranzo in raccordo con il responsabile dell’Ufficio di Rimini dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, alla presenza dei sindaci del territorio riminese, di rappresentanti dell’Azienda Sanitaria e di enti gestori dei Servizi essenziali. Nel corso dell’incontro sono proseguite le attività di coordinamento necessarie al superamento della fase emergenziale.

Le intense piogge, con cumuli nelle 48 ore fino a 180 millimetri, hanno comportato un rapido incremento delle portate dei corsi d’acqua con superamento delle soglie di livello 3 (massimo), con conseguenti rilevanti criticità alla rete idrografica secondaria e di drenaggio urbano che hanno prodotto diffusi allagamenti, in modo particolare nei comuni della fascia costiera. Le copiose precipitazioni hanno determinato anche severe e diffuse condizioni di dissesto idrogeologico, che hanno compromesso la viabilità locale e provinciale e isolato abitazioni e nuclei insediativi sia in Valmarecchia sia in Valconca.

Con il rientro dei livelli dei fiumi entro le soglie di sicurezza, è stato possibile procedere alla riapertura dei ponti per i quali, in corso di evento, era stata disposta la chiusura precauzionale. Restano invece ancora chiuse diverse strade provinciali e comunali, con significative ripercussioni sulla viabilità locale nella parte montana del territorio.
Al fine di agevolare il rientro alla normalità, il personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile sta provvedendo alle verifiche sui corsi d’acqua, predisponendo, laddove necessario, gli interventi di ripristino e messa in sicurezza, nonché alle attività di supporto tecnico e operativo agli enti locali per la gestione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, garantendo la gestione delle segnalazioni mediante la sala operativa territoriale.

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