rotate-mobile
Cronaca

Nel Riminese una comunità di 1.700 senegalesi. "Vogliamo integrarci mettendo la pace davanti a tutto"

Dopo due anni di pandemia si sono dati appuntamento presso la fiera di Rimini, circa 1.000 senegalesi, per la 18° giornata culturale per il dialogo interreligioso organizzato da Aolf Rimini Odv

Dopo due anni di pandemia si sono dati appuntamento presso la fiera di Rimini, circa 1.000 senegalesi, per la 18° giornata culturale per il dialogo interreligioso organizzato da Aolf Rimini Odv (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) associazione a carattere volontario e democratico, promossa e sostenuta dalla Cisl, che ha come scopo la crescita dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli e l’associazione senegalese Cheikh Ahmadou Bamba Aps confraternita Muridiyya fondata nel 1883 dal Serin Cheikh Ahmadou Bamba.

All’evento ha preso parte il capo religioso Serigne Mame Mor Mbacke nipote del fondatore del muridismo. E' stata una giornata di incontro per riflettere insieme sul dialogo interreligioso, sull'integrazione, la solidarietà e la cooperazione fra i due paesi. La giornata rappresenta l’occasione per promuovere la conoscenza del muridismo, che ha come valori fondanti il lavoro, la condivisione dei beni di produzione e l’educazione.

Tra gli ospiti hanno preso parte il Serigne Mame Mor Mbacke, Mamadou Lamine Diouf Console Generale del Senegal, Don Maurizio Fabbri Vicario Generale della Curia di Rimini, l’Assessora per le politiche di pace e cooperazione internazionale Francesca Mattei in rappresentanza del comune di Rimini, il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli e il presidente di Anolf Rimini Seck Papa Modou.

L’immigrazione senegalese a Rimini è concentrata nel comune di Rimini dove risiedono circa 1.000 senegalesi che sommati a quelli degli altri comuni della provincia riminese arrivano a circa 1.700. “La Cisl e il sindacato, è come sempre pronta al confronto e al dialogo perché siamo convinti che la diversità sia un valore fondamentale per dare dignità alla persona, senza perdere le proprie origini. Bisogna continuare su questa strada, fondamentale per una integrazione rispettosa dei valori culturali ed etici - ha dichiarato Francesco Marinelli -. Purtroppo la crisi economica e la situazione internazionale hanno diffuso tra le persone un senso di incertezza e di paura che alimenta la crescita dei populismi e contribuisce alla falsa narrazione sul problema dell’immigrazione. Dobbiamo lavorare tutti insieme per superare la stratificazione storica dei pregiudizi e degli stereotipi non solo sessisti, ma anche razziali, religiosi, e a dare rilievo a tutte le esperienze, nei diversi ambiti, che esaltano il diritto della persona ad affermare la propria soggettività in una società aperta, pluralista, solidale ed integrata”.

“La giornata di oggi parla di pace e fratellanza - ha dichiarato Seck Papa Modou - in cui dobbiamo portare i valori e la convivenza fra le religioni del nostro paese d’origine”. “Dobbiamo capire che siamo in un paese che non è il nostro e vanno rispettate sia le leggi che i diritti. - Dichiara il Console Generale del Senegal Mamadon Lamine Diouf - La nostra guida spirituale sta cercando di farlo capire attraverso la formazione, la cultura e la religione. I mussulmani non sono associabili alla cattiveria o alla guerra, il nostro marabù vuol far capire che siamo una comunità di pace che deve integrarsi sempre più mettendo la pace davanti a tutto”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nel Riminese una comunità di 1.700 senegalesi. "Vogliamo integrarci mettendo la pace davanti a tutto"

RiminiToday è in caricamento