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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Marina Centro / Viale Dardanelli

Diritto alla casa, nuovo presidio dei Cobas per evitare uno sfratto

Rinviato al prossimo 3 marzo lo sgombero coatto di una famigli di via Dardanelli per morosità,a detta dell'associazione, incolpevole

Venerdì mattina l'Associazione Diritti Lavoratori Cobas ha promosso un nuovo presidio presso l'abitazione della signora Yama, in via Dardanelli 10, per difendere uno sfratto, a detta dell'associazione, per morosità incolpevole, uno di quelli che sulla carta dovrebbero essere tutelati, ma che in questo momento si possono difendere solo con la mobilitazione dal basso. Si trattava del quarto accesso dell'ufficiale giudiziario inviato dal tribunale di Rimini per eseguire lo sfratto, rispetto al quale dopo diverse ore di fitta e determinata mediazione – presenti in questa occasione anche le forze dell'ordine - si è ottenuto, come nella giornata del 14 gennaio scorso, il blocco e il rinvio dello stesso alla data del 3 marzo. Blocco e rinvio che non hanno avuto come obiettivo negare alla proprietaria la possibilità di rientrare in possesso della sua abitazione, bensì evitare che Yama e i suoi tre figli fossero accompagnati in maniera "dolce e chirurgica" verso la perdita di dignità e di un abitazione degna di essere chiamata tale.

“Quanto avvenuto questa mattina – denuncia Federica Montebelli, referente dello sportello per il diritto all'abitare ADL Cobas – svela e chiarisce l'azione che sta portando avanti l'amministrazione comunale sui temi delle politiche all'abitare: un attacco feroce ai poveri, utilizzati esclusivamente per riempire determinate categorie sociali create ad hoc e funzionali al controllo sociale ed alla normazione. Poveri, insolvibili, persone di serie B che vengono istruite già durante i colloqui agli sportelli comunali ad accontentarsi delle briciole e a ringraziare con zelo, come nel caso di Yama dove ad un incombente sfratto per morosità incolpevole il Comune risponde con il pagamento di 3 mesi di residence. Questo si chiama sperpero di denaro pubblico e totale assenza di politiche abitative dal momento che tutto è improntato sull'emergenza e la precarietà. Si chiama alimentare una guerra tra poveri, tra inquilini e proprietari, spingere le persone verso la strada e l'illegalità. Non stiamo chiedendo la luna, ma solo l'estensione della permanenza nel residence ad almeno 6 mesi, periodo minimo necessario a far acquisire al nucleo famigliare un accenno di stabilità economica”.

ADL Cobas continuerà nei prossimi giorni l'azione di denuncia pubblica di quanto sta accadendo a Yama così come a tante altre famiglie sotto sfratto nel nostro territorio, utilizzando ogni mezzo riterrà necessario ad ottenere garanzie e certezze che la famiglia a maggio (termine di scadenza della permanenza nel residence) non si ritrovi per strada.

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