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Cronaca

Le maestre del nido in tribunale contro il concorso, ma il Comune tira dritto

"Il concorso consentirà di valorizzare l'esperienza maturata dalle cosiddette educatrici precarie nei nidi comunali, a cui è riservato il 40% dei posti"

Le educatrici precarie dell'asilo nido comunale non arretrano di passo e attendono la data del 12 febbraio, quando si terrà in Tribunale la prima udienza del ricorso che hanno fatto contro il concorso del Comune di Rimini per assumere a tempo inderminato 11 maestre. Il timore delle educatrici è quello di vedersi scavalcare da altre candidate, nonostante il loro anni di lavoro negli asili.

Sulla questione interviene l'amministrazione comunale che specifica che la "scelta, deliberata dalla Giunta comunale nell’aprile scorso, di bandire un concorso pubblico per la copertura di 11 posti di ‘educatore nido d’infanzia’, persegue principalmente una doppia finalità". In primo luogo va ricordato che si tratta del primo concorso che l’Amministrazione Comunale ha potuto bandire per posti di ruolo in asilo nido dall’anno 2007. Il Legislatore infatti ha prorogato per quasi 10 anni (dal 2008 alla fine del 2018) le graduatorie che, per Legge, dovrebbero avere una validità triennale. Dopo 12 anni quindi, grazie a questo nuovo concorso, si darà la possibilità a coloro che hanno terminato il percorso di studi dopo il 2008 di concorrere per un posto a tempo indeterminato al Comune di Rimini. E si tratta di centinaia di insegnanti di ogni età, che finora non avevano avuto questa possibilità".

Il concorso, la data delle prove

Prosegue il Comune: "Questa finalità non contrasta per nulla con la seconda prerogativa del concorso, che consentirà di valorizzare l’esperienza professionale maturata dalle cosiddette educatrici precarie nei nidi comunali, a cui è riservato il 40% dei posti. Va inoltre considerato che per essere assunte è sufficiente che queste educatrici conseguano l’idoneità, a prescindere dalla collocazione in graduatoria. La scelta dell’Amministrazione comunale di procedere con il concorso pubblico è supportata dalla legislazione: il cosiddetto Decreto Madia prevede infatti che la stabilizzazione del personale precario sia una facoltà per le amministrazioni, uno strumento alternativo a quello del concorso, che costituisce la regola generale per antonomasia per l’accesso all’impiego pubblico indicata dall’art. 97 della Costituzione.

Come noto, sono state ben 1.365 le candidature pervenute al Comune di Rimini per la partecipazione al concorso che si svolgerà in primavera, nei tempi utili per consentire l’approvazione della graduatoria per l’apertura dell’anno scolastico 2020/2021. Inizialmente la Giunta comunale, prendendo atto della necessità di sostituire il personale educativo cessato dal servizio o destinato ad altri incarichi per ragioni di salute, ha deliberato di bandire un concorso pubblico per la copertura di 7 posti di educatore nido. I posti da coprire sono poi stati aumentati da 7 a 11; in questo modo l’Amministrazione andrà a coprire con contratto a tempo indeterminato tutti i posti già vacanti e quelli che si renderanno vacanti fino all’inizio dell’anno scolastico 2020-2021".

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