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Cronaca Miramare / Viale Principe di Piemonte, 33

Mancato pagamento dell'affitto e lavori abusivi, sequestrato un albergo

I sigilli alla struttura sono stati apposti dai carabinieri di Rimini nella mattinata di mercoledì, due le persone finite nei guai

E' scattato nella mattinata di mercoledì, da parte dei carabinieri di Rimini su mandato del Giudice per le Indagini Preliminari, il sequestro di un hotel a Miramare richiesto dal pubblico ministero Davide Ercolani. Una vicenda intricata, iniziata alla fine del 2015, che vede due persone indagate per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. A finire nei guai sono stati due napoletani, un uomo 40enne e una coetanea, che lo scorso dicembre aveva firmato il contratto d'affitto per la struttura ricettiva, al civico 33 di viale principe di Piemonte, di proprietà di una società riminese. Tra le clausole, era stato stabilito il prezzo annuo di affitto, 200mila euro, da pagarsi rateizzato a scadenze prefissate.

Sigilli ad hotel di Miramare

Secondo quanto emerso, però, la consegna dell'immobile prevista alla fine di marzo, era slittata a maggio a causa di alcuni lavori di manutenzione. Durante questo periodo, il 40enne si era presentato nel cantiere e aveva convinto il responsabile ad entrare nella struttura facendosi dare le chiavi delle quali, secondo l'accusa, ne aveva fatto una copia senza averne titolo iniziando, allo stesso tempo, ad accedere all'interno senza autorizzazione. Allo scadere della seconda rata dell'affitto, i due napoletani non avevano versato ai prorpietari l'intero ammontare, limitandosi a una serie di anticipi, tanto che i padroni avevano deciso di avvalersi della clausola risolutiva presente nel contratto per annullarlo.

Nel frattempo, però, il cantiere era stato bloccato per una serie di pericoli e i lavori sospesi mentre, i proprietari della struttura, in ogni modo hanno cercato di farsi restituire la copia delle chiavi effettuata dagli affittuari arrivando a dover cambiare le serrature che, tuttavia, erano poi state ritrovate manomesse. E' a questo punto che, i due napoletani, hanno a loro volta assoldato una società edile per proseguire i lavori di ristrutturazione all'insaputa dei proprietari dell'immobile che si sono così visti costretti a denunciare il tutto. Dagli accertamenti svolti dai carabinieri, è emerso che il cantiere stava procedendo nonostante i pericoli espressi dal perito della società titolare dell'hotel. L'informativa dell'Arma è quindi arrivata in Procura con il sostituto procuratore Davide Ercolani che ha chiesto ed ottenuto dal gip, Vinicio Cantarini, il sequestro preventivo dell'albergo.

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