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Cronaca

Sede unica del Comune? "Si ragiona su uffici diffusi per avvicinare i servizi ai cittadini"

L'assessore Frisoni: "Avviciniamo i servizi ai cittadini, il ragionamento su organizzazione e sedi del Comune deve leggere i cambiamenti in corso"

E’ tornato a riunirsi giovedì sera il Consiglio Comunale di Rimini, aperto – dopo la consueta ora dedicata alle interrogazioni – da una comunicazione del sindaco Andrea Gnassi sull’emergenza sanitaria in corso. Il sindaco ha riepilogato al Consiglio i dati aggiornati forniti da Ausl Romagna rispetto all’andamento della diffusione dei contagi da Covid-19 e sulla tenuta della rete ospedaliera, a fronte dell’inserimento della Regione Emilia Romagna nella cosiddetta fascia ‘gialla’. 

A seguire, il Consiglio ha dibattuto in particolare una mozione presentata dal consigliere Gioenzo Renzi – respinta con 6 favorevoli, 2 astenuti e 15 contrari - che chiedeva all’Amministrazione di non rinnovare l’affitto dell’immobile di via Rosaspina, una delle sedi che ospita uffici e servizi del Comune di Rimini, e di procedere invece con la costruzione di un proprio centro direzionale uffici. Tra le proposte del consigliere quella di realizzare la sede unica del Comune negli spazi destinati alla questura di via Bassi.  

“Sottoscrivo il tema dell’opportunità della valorizzazione del patrimonio del Comune di Rimini – ha risposto l’assessore al Patrimonio Roberta Frisoni – Evitare di disperdere risorse economiche in affitti e cercare di rivalutare gli immobili già nella nostra disponibilità è un percorso che la Giunta condivide e sul quale poggia anche il ragionamento che come Amministrazione avevamo avviato rispetto alla possibile realizzazione della sede unica del Comune nell’area della stazione centrale. Area che si presenta strategica per la sua centralità e per i collegamenti. E’ evidente però che, oggi come oggi, qualsiasi ragionamento deve essere reinterpretato alla luce delle conseguenze e delle trasformazioni indotte dalla fase storica che stiamo attraversando. Ci accorgiamo quotidianamente di come il Covid abbia modificato le consuetudini della nostra vita e questo ci deve spingere anche a rivalutare alcuni progetti a 360 gradi, ad accelerare su alcuni processi e ripensarne altri. Penso al tema della digitalizzazione, già ieri fondamentale e oggi imprescindibile, e che comporterà una riorganizzazione del lavoro e dei servizi. I primi riflessi si vedono già oggi, ma è evidente che, guardando al domani, queste considerazioni diventeranno cruciali, ancor più parlando di pianificazione delle sedi comunali e del personale. Così come c’è la tendenza da parte delle grandi aziende internazionali a smettere gli immobili e proporre uffici diffusi, così anche gli enti locali devono guardare ad una nuova concezione di servizio al pubblico. Il tema infatti non è portare le persone in Comune, ma portare il Comune a casa dei cittadini. Come Amministrazione stiamo facendo approfondimenti in questo senso, per capire come tradurre in pratica questa nuova necessità, con la dislocazione del Comune su più punti del territorio e avvicinare così i servizi ai cittadini. Anche l’area della questura citata dal consigliere Renzi per le sue caratteristiche potrebbe rientrare in questo tipo di ragionamento, ma, ripeto, ogni decisione deve tener conto di un ripensamento a monte dell’erogazione dei servizi ai cittadini”.

Prima del dibattito sulla mozione, il Consiglio ha approvato i due punti all’ordine del giorno: l’autorizzazione alla realizzazione di un allacciamento di una linea energetica (18 favorevoli, 7 astenuti e 2 contrari) e una variazione di bilancio per lavori di recupero alloggi di ERP finanziati da contributi regionali, l’acquisto di notebook nell’ambito del progetto “Smart Commuting” , interventi di manutenzione su edifici scolastici per l’adattamento alle norme anti Covid, e il finanziamento di spese nell’ambito del progetto “Forese al Centro” (17 voti favorevoli e 9 contrari).

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