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Cronaca

Smog e salute, il comitato del Rione Clodio furente: "Qui si va controcorrente, giunta irresponsabile"

Il comitato interviene a seguito del rapporto Arpae: "Il Comune di Rimini sulle misure di contenimento delle polveri sottili opera in senso contrario, ha trasformato il Rione Clodio in uno spartitraffico"

Il comitato Rione Clodio di Rimini, attraverso un lungo messaggio via social, interviene sul tema della qualità dell’aria in Emilia Romagna. Tornando a puntare il dito verso le criticità che quotidianamente vive il quartiere, tra traffico e lungo file di auto in pieno centro storico. “Abbiamo esaminato il rapporto Arpae “La qualità dell’aria in Emilia Romagna” con riferimento alla sezione “Esposizione e impatto sanitario sulla popolazione” riguardante l’inquinamento da polveri sottili, PM 10 e PM 2,5. Dalla tabella del PM 10 si rileva che il 25,6% della popolazione è esposto a questo inquinante con una mortalità annuale relativa alle persone con età maggiore di 30 anni stimato fra il 2,24% e il 3,99% con rispettivamente 1.110 e 1.970 decessi per anno. Dalla tabella del PM 2,5, ancor più pericoloso per la salute, si evince che la popolazione esposta è pari al 15,8% delle persone con età maggiore di 30 anni, con una mortalità stimata fra 4,39% e il 7,85% con rispettivamente 2.170 e 3.883 decessi per anno. Arpae nelle conclusioni afferma che lo studio “conferma che l’inquinamento atmosferico, pur in diminuzione sul lungo periodo, resta il fattore di rischio ambientale con il maggiore impatto sulla salute umana”.

“Proseguendo poi la lettura dello studio nella sezione “Piano aria integrato regionale” dove viene illustrato il PAIR 2030 recentemente adottato dalla Regione, rileviamo che sono previsti numerosi interventi per migliorare sempre di più l’ambiente in cui viviamo e l’aria che respiriamo, fra questi ci sono: Pm10  misure cautelative ulteriori dopo 25 superamenti al fine di evitare il raggiungimento dei 35 superamenti del valore limite giornaliero; estensione di aree Ztl e pedonali; conferma delle limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti fra il 1° ottobre e il 31 marzo nei centri abitati”.

Sostiene il comitato: “Il Comune di Rimini su queste misure di contenimento delle polveri sottili opera in senso contrario poiché ha trasformato il Rione Clodio, che nel Pums 2018 era in Ztl, in uno spartitraffico dove arriva il flusso veicolare della Circonvallazione Occidentale in direzione monte/mare con diverse migliaia di mezzi che attraversano per 300 metri lo Street Canyon rappresentato da Corso d’Augusto primo tratto, via Ducale e via Clodia, con inquinamento da polveri sottili elevatissime. Con PEC del novembre 2022 abbiamo chiesto al Comune di effettuare rilevazioni mirate di PM 10, PM 2,5, Biossido di Azoto e Benzene nelle nostre strette vie, ma ad oggi il Sindaco non ha autorizzato Arpae ad eseguirle”.

“Sulle limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti, il Comune di Rimini emette periodicamente ordinanze di divieto di transito, ma è noto a tutti che tali divieti sono difficili da far rispettare poiché è molto complicato individuare i mezzi con classe di emissione da Euro 1 a Euro 4 che violano i blocchi di traffico. Molte città virtuose hanno installato da anni telecamere intelligenti che leggono le targhe e risalgono al livello di euro del mezzo, sanzionando in automatico i trasgressori. Rimini come noto dal 2018 non ha telecamere funzionanti nemmeno per il controllo degli accessi in Ztl del centro storico, per cui l’attività di monitoraggio predetta non produce risultati concreti in termini di riduzione delle polveri sottili”.

“Sindaco Jamil Sadegholvaad Lei ha definito il traffico di attraversamento del Rione Clodio “un effetto collaterale per assicurare la transitabilità del traffico monte/mare di Rimini”, questa sua pervicacia e ostinazione nel non ricercare soluzioni alternative in grado almeno di mitigare i rischi alla salute che corriamo, confermati nel report di Arpae, ci sembra un comportamento irresponsabile, soprattutto per un Sindaco che candida la sua città a Capitale della Cultura 2026. Le ricordiamo che fra gli obiettivi specifici del bando è previsto anche il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Per Lei l’effetto collaterale che subiamo riguarda solo un problema di fluidificare il traffico cittadino, mentre per i residenti del Rione Clodio la sua decisione può creare gravi problemi alla salute per  l'inquinamento da polveri sottili, acustico e rischio incolumità da traffico”, conclude il Comitato.
 

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