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Cronaca Coriano

Spalarono il fango per salvare l'azienda dall'alluvione, rischiano il licenziamento. "Il tribunale ci ripensi"

I lavoratori della Fontanot Spa si sono dati appuntamento davanti ai cancelli dello stabilimento: la protesta per chiedere che si avvii con urgenza la procedura per la Cigs

I lavoratori della Fontanot Spa si sono dati appuntamento davanti ai cancelli dello stabilimento produttivo di Cerasolo Ausa, insieme ai vertici locali e regionali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e delle categorie del sindacali dei lavoratori del legno. La protesta, che ha visto anche la presenza della consigliera provinciale con delega al lavoro Alice Parma, è stata organizzata per chiedere che si avvii con urgenza la procedura per la Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) per cessazione attività, tentando di salvaguardare azienda e occupazione con la messa all’asta dell’intero complesso aziendale.

Salvarono l'azienda dall'alluvione

"No ai licenziamenti", la richiesta di sindacati e istituzioni. Al microfono, davanti ai manifestanti, si sono alternati i segretari generali Fillea Cgil Emilia-Romagna e Rimini Renzo Crociati e Giuseppe Ledda, la segretaria generale Cgil Rimini Francesca Lilla Parco, il segretario Filca Cisl Romagna Roberto Casanova e il delegato sindacale della Fontanot Mauro D’Accardi. I rappresentanti sindacali hanno denunciato "come la decisione del Curatore e la posizione del Giudice delegato rappresentino un grave precedente, mentre è prioritario salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle famiglie contro i rischi di potenziali speculazioni a danno del lavoro". La Consigliera provinciale con delega al lavoro Alice Parma intervenendo, ha sottolineato "l’urgenza di rispettare gli intenti del Patto regionale per il Lavoro e il Clima, scongiurando i licenziamenti e mettendo al primo posto la salvaguardia del tessuto produttivo territoriale nel suo complesso". Tutti hanno stigmatizzato il fatto che, a fare le spese di questa situazione, siano proprio i lavoratori; quelli che con gli stivali e senza sosta hanno spalato il fango per salvare l’azienda, dopo l’alluvione di maggio 2023.

Nel frattempo, nonostante le richieste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, il curatore ha aperto la procedura di licenziamento collettivo. Questa decisione rischia di lasciare in mezzo alla strada 37 famiglie; è infatti questo il loro destino senza gli strumenti di politiche attive che la Regione Emilia-Romagna si sarebbe resa disponibile a mettere in campo con il ritiro dei licenziamenti e l’apertura della Cigs. Venerdì è previsto un incontro tra organizzazioni sindacali e curatore, in quella sede saranno ribadite le ragioni dello stato di agitazione e si tenterà di scongiurare i licenziamenti con gli strumenti a disposizione, confermati dal Ministero del Lavoro e messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna. Senza risposte positive la gravità della situazione porta a non escludere nuove iniziative di mobilitazione, inclusa la possibilità di una manifestazione con presidio davanti al Tribunale di Rimini.

La consigliera Nadia Rossi a fianco dei lavoratori

La consigliera regionale Nadia Rossi torna sulla crisi aziendale di Fontanot in occasione del presidio dei lavoratori davanti alla sede dell’impresa. Già in un momento di forte difficoltà, l’azienda a maggio scorso è stata colpita dall’alluvione. “Sono a fianco dei lavoratori oggi in presidio e con il pensiero e l’impegno sono lì con loro - commenta la consigliera dem occupata a Bologna in una seduta del consiglio regionale -. Ho visitato Fontanot subito dopo l’alluvione per constatare i danni del disastro che si è abbattuto sul nostro territorio. La situazione è complessa, e mi unisco alle preoccupazioni dei lavoratori per la scelta del tribunale di non garantire la cassa integrazione e di aprire invece ai licenziamenti”.

Si tratta di lavoratrici e lavoratori specializzati, cuore della professionalità del riminese e di quel tessuto imprenditoriale che caratterizza il territorio. “C’è ancora la speranza che partano gli ammortizzatori sociali per accompagnare queste persone verso un percorso strutturato di sostegno - continua Rossi - La Regione Emilia-Romagna è vigile sulla vicenda. Mi associo alle richieste delle organizzazioni sindacali e mi auguro che il tribunale ci ripensi e si muova per tutelare i lavoratori dell’azienda”.

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