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Cronaca

Strage di Fragheto, "mancanza di verità giudiziaria è un vuoto pesante"

Il Comitato Provinciale dell'Anpi di Rimini esterna il disappunto per la sentenza che ha visto il 7 febbraio scorso assolti i due ex ufficiali nazisti processati (in contumacia) per la strage di Fragheto del 7 aprile del 1944

"La mancanza di una “verità giudiziaria” rimarrà un vuoto pesante anche nella coscienza democratica del nostro paese, perché senza di essa viene a mancare un tassello importante per rendere chiare tutte le responsabilità in campo, politiche e storiche". Il Comitato Provinciale dell'Anpi di Rimini esterna così il disappunto per la sentenza che ha visto il 7 febbraio scorso assolti i due ex ufficiali nazisti processati (in contumacia) per la strage di Fragheto del 7 aprile del 1944.

"Quasi settan'anni distanziano l’accadimento dei terribili fatti dalla sentenza assolutoria di primo grado per una strage che non ha trovato alcun responsabile - premette l'Anpi -. Solo qualche mese fa, a novembre, durante il processo in contumacia, è deceduto all’età di 101 anni il principale imputato Karl Shaefer, all'epoca comandante della 4ª compagnia del Battaglione OB SudWest indicata come la formazione responsabile dell’eccidio; ma nemmeno la longevità di costui e dei suoi commilitoni (Karl Weis e Ernst Plege, ancora in vita) che sono stati citati come presunti colpevoli, ha potuto contro una giustizia sorda nei confronti delle vittime, dei loro famigliari e di tutti gli italiani, di fatto incapace di rispondere a quella domanda di  verità che da sempre e ancora oggi grida giustizia".

Per l'Anpi "è come se “l’armadio della vergogna” giacesse ancora lì nascosto nel buio della cantina, in attesa che il tempo faccia il proprio corso e che la memoria umana dimentichi ciò che è accaduto. La mancanza di una “verità giudiziaria” rimarrà un vuoto pesante anche nella coscienza democratica del nostro paese, perché senza di essa viene a mancare un tassello importante per rendere chiare tutte le responsabilità in campo, politiche e storiche".

"Ma se la giustizia dei tribunali  non riesce ad esprimere un giudizio a causa della insufficienza di prove oggettive "a norma di legge", questo ci deve spronare a costruire e diffondere un giudizio della storia che deve distinguere tra coloro che scrissero una “Costituzione” basata sulla pace e sulla democrazia e coloro che sistematicamente utilizzarono il terrore, la violenza e la morte come metodo di governo di un paese", conclude l'Anpi.

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