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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Strappò alla morte il marito collega, l'importanza di Riminicuore

Mercoledì mattina Simona Calzolari, agente di Polizia di Rimini, ha ricordato l'episodio a margine della conferenza stampa sui 25 anni del progetto stesso

Ha salvato la vita di suo marito grazie al grande amore per lui, ma anche alle capacità acquisite nel corso di intervento rianimatorio effettuato nell'ambito delle iniziative di Riminicuore. Mercoledì mattina Simona Calzolari, agente di Polizia di Rimini, ha ricordato l'episodio a margine della conferenza stampa sui 25 anni del progetto stesso, che sta infondendo la cultura della defibrillazione su tutto il territorio provinciale.

“Con infinita riconoscenza ed un vivo ringraziamento... di cuore – Luca e Simona”. E' questa la scritta sulla targa che Simona e suo marito hanno donato al servizio. Poi Simona ha provato, aiutata dal dottor Destro anche a causa delle lacrime che la interrompevano, a raccontare quel giorno di qualche mese fa quando, all'ora di pranzo, suo marito ha avuto un arresto cardiaco nella loro abitazione di Covignano. Sia lui che lei avevano seguito i corsi per l'utilizzo del defibrillatore, che contempla anche la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Simona, dopo aver chiamato il 118, ha massaggiato il marito per 14 minuti, mentre il figlio di 11 anni è uscito di casa per rendere la loro casa ancor più facilmente riconoscibile all'arrivo del 118 (giunto comunque in un quarto d'ora).

Il risultato è che anche Luca, il marito, ed il figlio, erano presenti alla conferenza stampa. “L'unica cosa che voglio dire, a chi per vari motivi non segue i corsi di defibrillazione, è che tra stare a guardare una persona morire, e provare a salvarla, è di sicuro meglio provarci” ha detto Simona. “Tutti dobbiamo capire – ha fatto eco il marito – che sapere cosa fare in certe circostanze, può aiutarti a salvare, magari, la vita di un tuo caro. Come è successo a noi”.

Quello del timore che alcuni hanno a partecipare ai corsi di Riminicuore D, per la presunta responsabilità nell'uso del defibrillatore, è uno degli argomenti emersi nella conferenza stampa. “Dobbiamo essere chiari e rassicurare – ha detto il dottor Antonio Destro, coordinatore di Riminicuore D -: questo pericolo non esiste, per il semplice motivo che il defibrillatore semiautomatico (Dae), apposto sul petto del paziente, fa prima una diagnosi, e se non serve, non eroga la scarica. Chi lo usa è un semplice esecutore, e non ha nessunissima responsabilità”.

Come detto, da 25 anni il progetto si spende, in collaborazione con l'associazione Ascor, ed ora anche con l'Associazione “Amici del cuore” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi, già primario di Cardiologia a Riccione, per promuovere la cardioprotezione del territorio provinciale, e prevenire la morte improvvisa da arresto cardiorespiratorio. Una patologia che è ancora la principale causa di morte in Italia, e che nel Riminese (territorio che, da questo punto di vista, ha fatto e continua a fare scuola) ha schierato già, al di fuori delle strutture sanitarie, 130 defibrillatori. Ogni anno partecipano ai corsi per l’abilitazione al soccorso con defibrillatore circa mille persone e sono sempre numerosi gli istruttori che vengono a formarsi a Rimini per poi tenere corsi di abilitazione sul territorio nazionale.

Riminicuore 2012 addestrerà gratuitamente 35 soccorritori (insegnanti, operatori della protezione civile e del turismo). Fra di loro saranno scelti i più adatti a diventare essi stessi istruttori “laici”, nella propria scuola o in determinati ambienti di lavoro. Ciò avviene quest'anno per la collaborazione, oltre che dell'Ascor, presieduta dal dottor Ferdinando Rossi, anche dell'Associazione “Amici del Cuore” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi. Tra essi, anche 15 operatori della Protezione Civile di Riccione e 6 insegnanti del Liceo “Alessandro Volta” di Riccione.

L'Emilia Romagna è innovativa, in quest'ambito, anche dal punto di vista normativo, grazie ad una legge regionale del consigliere (riminese) Roberto Piva. Parimenti, a livello nazionale, la normativa già approvata sta rendendo via via obbligatoria, attraverso le Regioni, la dotazione di defibrillatori semiautomatici (Dae) e di personale addestrato a usarli nei luoghi dei grandi assembramenti, dello sport, dello spettacolo e del turismo (stabilimenti balneari, strutture sportive e ricettive con determinate caratteristiche, parchi tematici e altro. Sempre la regione Emilia Romagna ha nei giorni scorsi chiesto ad ogni Azienda Sanitaria di nominare un proprio Referente per la diffuzione e l'uso dei Dae, e a Rimini l'incarico è stato conferito, l8 marzo scorso, al dottor Destro, che di fatto già svolge questo ruolo dirigendo l'Unità Operativa Semplice “Emergenze Cardiologiche” e avendo tra l'altro attuato una virtuosa collaborazione con Enti Locali, scuole, volontariato, grandi gruppi economici pubblici e privati.

“E' il momento della scossa di sensibilità – commenta il dottor Destro -: dotare le strutture turistiche, ricettive, balneari dei defibrillatori già da prima che scattino gli imminenti provvedimenti d'obbligo. Sono vite in piiù che possono essere salvate nelle aree turistiche dello svago e della ristorazione, negli stabilimenti balneari, nelle palestre e centri commerciali, senza aspettare che arrivi, comunque, l'obbligo”.

Un esempio assai signficativo in questo senso, e recente, è quello del Palacongressi di Rimini, che si è dotato di un'adeguata dotazione di apparecchi, di personale abilitato ad utilizzarli e di necessaria segnaletica. Ma perchè è importante cardioproteggere il territorio? “E' vitale – aggiunge il dottor Destro -. Vorrei ricordare che ogni anno in Italia l’arresto cardiocircolatorio colpisce circa 60mila persone risultando la principale causa diretta di morte. Ed è proprio per l’imprevedibilità con la quale si manifesta che è necessario ridurre al massimo i tempi con cui lo strumento salvavita per eccellenza, il defibrillatore appunto, risulta disponibile. Il soccorso a un paziente colto da arresto cardiaco è in grado di contribuire in modo determinante a tentare di salvare in modo integro solo se la scossa salvavita viene erogata attraverso il defibrillatore entro i primi 4-5 minuti dalla perdita di coscienza. Più tardi, incombono danni neurologici permanenti portando rapidamente al decesso. I Dae sono in grado di valutare autonomamente e in comprovata affidabilità se c’è bisogno o no dello shock elettrico e guidano il soccorritore con precisi messaggi vocali e visivi”.
Un plauso al dottor Destro è giunto anche dal dottor Giancarlo Piovaccari (Direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari dell'A.USL, in cui si inserisce Riminicuore D) e dal dottor Romeo Giannei, direttore medico del Presidio Ospedaliero di Riccione – Cattolica, in rappresentanza della Direzione Generale. Mentre il sindaco di Riccione Massimo Pironi ha ricordato che “queste iniziative denotano la grande collaborazione che, qui da noi, fortunatamente c'è tra società civile, Enti Locali, Istituzioni e terzo settore”.

Il consigliere regionale Roberto Piva (vicepresidente della Commissione “Politiche per la Salute e Politiche Sociali” dell'Assemblea Legislativa Regionale dell'Emilia Romagna, nonché primo firmatario della legge regionale sull defibrillazione – il secondo è lo stesso Pironi, all'epoca anch'egli consigliere regionale) oltre a sottolineare l'importanza della collaborazione col dottor Destro, anche nella redazione della legge, ha ricordato che “ora sull'esempio della nostra, è stata varata una legge regionale, che rende obbligatorio il defibrillatore anche nei luoghi pubblici e tra l'altro in spiaggia. Servirà il massimo impegno da questo punto di vista, non solo per installare i defibrillatori, ma anche per le successive manutenzioni e per la formazione delle persone che dovranno utilizzarli. La provincia di Rimini è già la seconda in regione quanto a copertura del territorio coi defibrillatori, ma con l'impegno di tutti potremo fare ancora di più e meglio”.

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