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Cronaca

Gli studenti si inventano un gioco di società per dialogare e dire stop a bullismo e cyberbullismo

All'interno del progetto di Sgr che coinvolge 60 classi di otto istituti superiori con la new entry delle scuole medie. Complessivamente 1.300 studenti riminesi

Lunedì (7 febbraio) è la giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, fenomeno a cui è dedicato il progetto "Da spettatori a protagonisti", promosso dal Gruppo Sgr con la consulenza di Primula Lucarelli e in collaborazione con le scuole riminesi. Il progetto nel 2022 si è ampliato ulteriormente e coinvolge sessanta classi di otto istituti superiori con la new entry delle scuole medie. Complessivamente 1.300 studenti riminesi.

Il dialogo fra studenti di età e grado scolastico diverso è un valore aggiunto dell’iniziativa che, nella giornata dedicata al contrasto del fenomeno, ha avuto un appuntamento importante. Il coinvolgimento nella realizzazione di un prodotto finale è la sfida che il progetto di Sgr assume con l'obiettivo di aiutare la prevenzione del bullismo nel delicato passaggio dalle medie alle superiori.

I ragazzi delle terze medie della scuola media Borgese hanno ospitato gli alunni della III A liceo linguistico Cesare Valgimigli per giocare a Bulloinballo il gioco di società ideato dagli studenti e utile a dialogare sul fenomeno. Insieme, i 120 ragazzi ragazzi hanno anche indossato il nodo blu, simbolo della giornata. Erano presenti le dirigenti scolastiche Sandra Villa e Lara Vezzola del Liceo Cesare Valgimigli e della scuola media Borgese, con i docenti Cinzia Tizzi e Leonardo Tartaglia.

“I dati nazionali su bullismo e cyberbullismo valgono anche per il nostro territorio – hanno detto – e purtroppo i mesi di didattica a distanza hanno inevitabilmente peggiorato la situazione. Sono mancati incontri e dialogo, gite scolastiche, lavori di gruppo. Sono aumentati i momenti di isolamento, si posta e non si parla, con l’illusione spesso di immaginarsi mimetizzati. Il progetto a cui abbiamo aderito ha anche il valore della verticalità: ragazze e ragazzi di età e grado scolastico diversi si confrontano su problematiche comuni. C’è un grande lavoro da fare anche per gli adulti per contrastare il fenomeno e le conseguenze”.

Scopo del progetto è stimolare i ragazzi a diventare protagonisti di fronte al bullismo, lasciando alle spalle la priorità di combattere il fenomeno, per abbracciarne una più efficace e preventiva: imparare a riconoscere i bullismi e dotarsi di competenze e strumenti per sfidarli e sconfiggerli, in un rapporto fra pari e non affidandosi esclusivamente al ruolo di controllo esercitato dalla scuola o dalla famiglia.

I dati nazionali, validi anche per il territorio riminese, fanno scattare un campanello dall’arme. L’Osservatorio indifesa 2021 dice che 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo lo scorso anno e, insieme al cyberbullismo, i due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti. Le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web: ben 7 giovani su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%). Al di fuori del web, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%).

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