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Cronaca

Tamburini, Mojito Beach: “Innovare e cambiare prodotto turistico, scelta non rinviabile”

Il titolare del locale e della spiaggia riccionese: "L'arenile è un contenitore h 24, deve ospitare una pluralità di prodotti diversi"

Bilancio di mezza estate per Claudio Tamburini, gestore e proprietario Bagno 137/Mojito Beach di Riccione, che oltre a fare il punto della situazione cerca di guardare avanti per “innovare e cambiare prodotto turistico". Una scelta "non rinviabile" per l'imprenditore che si domanda "Quale è il nostro prodotto turistico, come e a chi lo offriamo e, soprattutto, è adeguato alle richieste del mercato?". "Domande che vanno oltre statistiche di arrivi e presenze. In tempi non sospetti, maggio 2016, avevo provato a lanciare la questione con il progetto “Marano Lab”, presentato a tutti soggetti del settore. Cito quanto dicevamo: “Il mondo del divertimento è cambiato. Si sono modificati comportamenti e stili di vita delle persone. Appaiono nuove esigenze e bisogni. Il mutamento è radicale. Proporsi quale destinazione di flussi nazionali e internazionali, significa comprendere questa realtà e affrontarla”. Un invito raccolto da pochi. Vedo le cose da imprenditore, non ho ricette pronte e cucinate, ma qualche osservazione basata su esperienza concreta credo di poterla fare. La mia famiglia gestisce il Bagno 137/ Mojito Beach dal 1946. Da allora il Marano è passato attraverso cambiamenti e crisi: scomparsa dei villeggianti da colonia negli anni ‘50, il boom del turismo di massa, mucillagine, crisi dei bond argentini e crollo dei turisti dell’Emilia, invenzione della musica in spiaggia".

"Siamo sempre usciti dalla difficoltà cambiando - prosegue Tamburini - e offrendo un prodotto appetibile e a passo coi tempi. La considero la vera forza di Riccione, della Riviera e della nostra imprenditoria. Spesso, invece, si risponde solo aggrappandosi a sconti, offerte, si risparmia all’osso e alla fine si scade sempre più di qualità. Risultato: il pubblico ci sceglie sempre meno. Eppure cambiare è possibile. Non si tratta di “inventare” o “scoprire” nuove tendenze ma di costruire un modello di intrattenimento adeguato alle nuove richieste. Significa mettere in rete e in collaborazione tutti gli attori della filiera dell’ospitalità e del divertimento del Marano e di questo territorio. Coltivare il proprio orticello, risicare qualche 0,5 in più non ci porta da nessuna parte. Nel mio piccolo la faccio da tre anni. Nel mio bagno collaboro con marchi internazionali e piccole realtà locali, presento libri, faccio cinema, offro una tavola di qualità dalla colazione fino alle cene in riva al mare. Ho cambiato immagine, loghi, arredi e utilizzo il moltiplicatore dei social, non per offerte last minute, ma per essere riconosciuto e riconoscibile da parte di persone che altrimenti non raggiungerei mai. In questo modo, chi viene in vacanza qui da 50 anni trova sempre nuovi motivi per tornare e quest’estate tanti ci hanno scoperto per la prima volta il Mojito Beach".

"La spiaggia - conclude - è un contenitore h 24, deve ospitare una pluralità di prodotti diversi. Oggi il turista e in ogni fascia d’età, è un camaleonte. Durante un soggiorno o la stessa giornata vogliono vivere esperienze e emozioni diverse. Bisogna inventare un nuovo rapporto giorno/notte. Non c’è contraddizione o antagonismo tra uno e l’altra. Innovare non significa non suonare o non ballare.  Solo, è arrivato il tempo di farlo in modo diverso dal passato. Per esempio, da noi abbiamo una serata di live music rock e pop. E a sentire le band del nostro territorio ci è venuto pure Edoardo Bennato. Mentre, ieri sera, la cena in riva al mare è stata scelta da Omar per chiedere la mano della sua compagna, Laura. Per loro il mare di Riccione, la spiaggia del Marano sono diventati luogo di una grandissima emozione. Ci torneranno ogni anno. Rock e una proposta di matrimonio due cose diverse, accadute entrambe di notte”.


 

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