rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"I viaggiatori della linea Rimini-Ravenna abbandonati a loro stessi", l'odissea di una utente

Tanti i disagi sulla peggiore tratta dell'Italia: "Dopo una lunga serie di disservizi e problematiche a catena mi hanno offerto un rimborso da 10 euro, un comportamento inaudito da parte di Trenitalia"

La linea ferroviaria Rimini-Bologna, via Ravenna, si è conquistata il titolo di peggiore tratta dell'Italia con il non invidiabile primato di 1 treno su 5 in ritardo e il 10% delle corse soppresse. Una situazione che porta una lunga serie di disagi ai pendolari e, allo stesso tempo, un biglietto da visita poco lusinghiero per il territorio nei confronti dei turisti che soprattutto in estate avessero intenzione di muoversi lungo la costa senza utilizzare l'auto riducendo il traffico e, cosa più importante, l'inquinamento. Tra le tante segnalazioni sulla tratta diventata un incubo per chi viaggia col Trasporto Regionale la storia della signora Gelsomina Persico che, oltre ad essere incappata in continue disavventure si è vista offrire da Trenitalia un rimborso al limite del ridicolo. "Da Gatteo - racconta - mi devo spesso recare a San Giorgio di Piano nel bolognese per motivi famigliari e, spesso e volentieri, succede qualcosa lungo la linea che provoca ritardi o soppressioni coi viaggiatori che però vengono abbandonati a loro stessi senza informazioni puntuali e mezzi sostitutivi per raggiungere la loro destinazione rimanendo in balìa degli eventi confidando, solo, nel buon cuore di amici o parenti che possano arrivare in loro soccorso".

"In 6 mesi - prosegue la signora Persico - tra agosto 2022 e settembre 2023 ne sono successe di ogni: ritardi, cancellazioni e superaffollamento. Il colmo lo abbiamo raggiunto a febbraio:  il treno delle 9:10, in partenza da Gatteo Mare per Bologna, è stato cancellato senza che nessuno avvisasse i passeggeri fermi in stazione. E’ stato inserito al suo posto in tabellone a Gatteo Mare, stazione non presidiata, un treno alle 9:21, ma è rimasto in visione solo 5 minuti per poi cancellato immediatamente. Si è quindi creato il vuoto assoluto, i passeggeri spaesati sono stati poco elegantemente invitati ad arrangiarsi. Ovviamente il call center Tenitalia non sapeva nulla in merito. Non sapevo cosa fare: dovevo arrivare assolutamente ad Argelato perché mia figlia e mio genero dovevano andare al lavoro ed era troppo tardi per avvisare che non sarebbero andati; la mia nipotina di 1 anno e mezzo era a casa ad aspettarmi l’altra avrebbe aspettato che la andassi a prendere a scuola; la mia macchina era parcheggiata in stazione a San Giorgio di Piano perché mi serviva di volta in volta per raggiungere Argelato, le baby sitter avevano già preso impegni per la giornata. 
Non esiste alcun  mezzo di trasporto posto dal Comune o dalla Provincia di Forlì Cesena per raggiungere Cesenatico o Rimini, nessun mezzo sostitutivo posto da Trenitalia Tper che aveva creato il problema. Io l’abbonamento lo avevo pagato. Per farla breve mio genero è dovuto partire da Argelato in auto per venirmi a prendere e dopo avermi lasciata a casa sua è andato a lavorare arrivando in ritardo".

"Non sono riuscita ad avere alcun tipo di rimborso - aggiunge la viaggiatrice - ma alle mie richieste il dirigente di competenze mi ha risposto parlandomi di controlli statistici riguardanti la percentuale dei ritardi in un mese: fatti che non avevano nulla a che vedere con il mio disagio e con la mia richiesta. Mi sono così rivolta all'Autorità Regolazione Trasporti che, alla fine dell'istruttoria, ha sanzionato Trenitalia Tper che ha pagato la multa in forma ridotta di 6.666 euro. Io non ho avuto diritto a nulla o a quasi nulla, ho scoperto che la sanzione amministrativa nulla ha a che vedere con comportamento scorretto che deve essere giudicato solo da un percorso giudiziario.
Ho richiesto allora una conciliazione paritetica: la rappresentante dei Federconsumatori, dopo aver presentato la mia situazione, ha ricevuto come risposta dai rappresentanti Trenitalia Tper la proposta di rimborso di 10 euro elevati in via eccezionale a 12,80; quindi tutto il disagio e le spese sostenute il 10 febbraio sono state quantificate in euro 12,80. Ho preferito lasciare questa ingente somma a Trenitalia Tper affinchè ne faccia un buon uso".

"Nella mia vita - conclude la signora Persico - ho sempre utilizzato i mezzi di trasporto pubblico perché trovo che sia più comodo sotto molti punti di vista. Nel momento in cui il trasporto pubblico non ha più la corretta finalità e i fatti si protraggono nel tempo credo sia giusto segnalare con ogni forma consentita. Ho viaggiato da Roma, da Napoli, da Vicenza e Padova e in nessuna di queste città ho trovato un mal servizio prolungato e ripetuto come in Emilia-Romagna. Vorrei che tutti gli utenti che viaggiano sappiano che esiste una Autorità che controlla il rispetto dei Regolamenti per terra, per aria e su rotaie; quindi non riceveranno mai alcun tipo di supporto in danaro ma le sanzioni verranno sicuramente emanate".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"I viaggiatori della linea Rimini-Ravenna abbandonati a loro stessi", l'odissea di una utente

RiminiToday è in caricamento