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Cronaca

La compagnia di assicurazioni lo accusa di truffa, automobilista scagionato e risarcito

L'uomo era sospettato di aver cercato di rifilare un "bidone" simulando un sinistro ma è stato prosciolto dal giudice per l'udienza preliminare

L'aver dato scarico alla propria assicurazione dopo essere rimasto coinvolto in un sinistro stradale si è trasformato in un calvario giudiziario per un automobilista riminese finito indagato per truffa. L'uomo, difeso dall'avvocato Thomas Coppola, dopo un incidente che aveva visto il proprio Range Rover rimanere danneggiato per diverse migliaia di euro nella parte anteriore si era rivolto alla compagnia per essere risarcito. Dall'altra parte, però, invece dell'assegno era arrivata una denuncia penale in quanto i periti sostenevano che la dinamica era stata creata ad arte nel tentativo di raggirare l'assicurazione. Le indagini della Procura di Trieste, competente in quanto sede della compagnia, hanno però dimostrato il contrario tanto che l’automobilista ha ottenuto una piena assoluzione con sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste in sede di udienza preliminare. "Il mio assistito - ha dichiarato l'avvocato Coppola - è un onesto cittadino e abbiamo dimostrato come sia stata in verità l’assicurazione a presentare prove contraddittorie e inidonee a sostenere un’accusa in giudizio. Allo stesso tempo abbiamo fatto emergere che la compagnia, pur di risparmiare nel pagamento, ha tecnicamente fornito una ricostruzione del sinistro in modo del tutto arbitrario. Una vicenda che può ricordare la lotta di Davide contro Golia".

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