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Cronaca

Ubriaco picchia i carabinieri, l'esagitato colpito da malore prima del processo

I militari dell'Arma costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso, il malvivente davanti al giudice si è scusato per il suo comportamento

Ha dato parecchio filo da torcere ai carabinieri il polacco 36enne arrestato martedì dopo che, in preda ai fumi dell'alcol, aveva picchiato due militari dell'Arma costringendoli a ricorrere alle cure del pronto soccorso. L'uomo, che lavorava come badante, secondo quanto emerso alcune settimane fa aveva perso il proprio impiego ed era finito nella spirale dell'alcol abusandone sempre più. Martedì, completamente ubriaco, si era quindi presentato nell'abitazione della sorella e dopo aver preso a calci la porta era riuscito ad entrare nell'appartamento da dove si erano levate diverse urla. A dare l'allarme sono stati i vicini che hanno chiesto l'intervento di una pattuglia e, quando i carabinieri sono arrivati sul posto, si sono trovati davanti la donna e il figlio di lei visibilmente impauriti dalla furia del 36enne. Quest'ultimo era una vecchia conoscenza dei militari dell'Arma che, già nei giorni scorsi, lo avevano denunciato per resistenza.

Questa volta, però, il polacco oltre ad insulare le divise e a minacciarle di morte si è avventato contro i carabinieri con calci e pugni e non senza fatica è stato possibile bloccarlo e ammanettarlo per poi portarlo in caserma mentre due militari sono finiti al pronto soccorso da dove sono stati poi dimessi con prognosi di 7 e 10 giorni. Processato per direttissima mercoledì mattina, prima dell'udienza il 36enne ha accusato un malore dovuto alla sua dipendenza da alcol e in Tribunale è stato chiesto l'intervento del 118 coi sanitari che sono riusciti a far riprendere l'uomo. Comparso davanti al giudice, difeso dall'avvocato Francesca Baroncelli, l'uomo si è dichiarato pentito e spiegato il suo comportamento adducendo la perdita del lavoro come causa della dipendenza da alcol sostenendo di essersi presentato a casa della sorella perchè non voleva dormire all'addiaccio. Il magistrato ha convalidato il fermo disponendo la misura cautelare dell’obbligo di firma in attesa della prossima udienza.

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