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Beni culturali, valorizzazione guide turistiche: via libera dalla Camera

"L'odg parte dal presupposto che la previsione secondo cui l'abilitazione alla professione di guida turistica in Italia debba essere valida su tutto il territorio nazionale è sbagliata", spiega la parlamentare

E' stata approvata  alla Camera la proposta di legge sul riconoscimento dei professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali, che ora passa all'esame del Senato. Nell'occasione, l'aula ha approvato l'ordine del giorno presentato dal deputato Pd riminese Emma Petitti sulla professione di guida turistica. "L'odg parte dal presupposto che la previsione secondo cui l'abilitazione alla professione di guida turistica in Italia debba essere valida su tutto il territorio nazionale è sbagliata", spiega la parlamentare.

"Il governo si impegna quindi ad adottare nel breve periodo un provvedimento di revisione organica e complessiva della disciplina della professione, assicurando la valorizzazione e la tutela del patrimonio storico e artistico nazionale e riconoscendo, anche sulla base della direttiva europea qualifiche in fase di modificazione, la specifica e peculiare professionalità delle guide turistiche abilitate in Italia", aggiunge Petitti.

Nel territorio riminese sono 113 le figure professionali turistiche iscritte all'Albo della Provincia di Rimini e abilitate a esercitare l'attività di guida su tutto il territorio dell'Emilia-Romagna. Operano inoltre numerose agenzie, associazioni e cooperative locali che offrono servizi di guida turistica avvalendosi di tali figure.

La proposta di legge approvata all'unanimità dalla Camera istituisce invece presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo gli elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali, storici dell'arte a cui affidare gli interventi operativi di tutela, protezione, conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. In base alla modifica del Codice dei beni culturali approvata a Montecitorio si interviene nell'ambito delle professioni non organizzate in ordini o collegi.

"Chi opera in questo settore vive in condizioni di precarietà, di mancanza di riconoscimento professionale e di assenza di tutele - commenta Petitti -. La proposta approvata è un primo passo per sanare questa situazione, senza creare nuove corporazioni, coinvolgendo le associazioni professionali per quanto compete secondo la legge. Dare riconoscimento a queste professioni non è solo restituire dignità ai lavoratori, ma anche assicurare che il patrimonio culturale sia gestito, tutelato e reso fruibile da persone competenti, qualificate e capaci di agire su un terreno così delicato".

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