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Il presidente della Provincia scuote il Pd: "Si sta perdendo tempo, cambio di marcia o si perde"

Riziero Santi in vista della campagna elettorale a Riccione: "Basta trattative estenuanti, si è lontani dalla realtà, occorre un progetto concreto"

Il presidente della Provincia Riziero Santi mette in guardia il Partito Democratico. E non le manda di certo a dire quando in una sua analisi politica dice chiaro e tondo che “a Riccione si sta perdendo tempo”. Si sta entrando, ufficialmente, in clima di campagna elettorale. Entro fine di mese, tre settimane al massimo, inizierà la vera corsa per le amministrative di Riccione. E secondo il presidente della Provincia il centrosinistra deve cambiare marcia: “Con queste modalità, queste trattative estenuanti al chiuso e questo linguaggio politichese, usato spesso per professare il nuovo, non si va da nessuna parte. Si è lontani dalla realtà e dalla meta”.

In un suo lungo messaggio affidato ai social network scrive che “bisogna presentarsi in campagna elettorale con un progetto forte di cambiamento e con una squadra di persone competenti e motivate, lasciando stare gli equilibri politici fra entità, politiche e civiche, con scarsa rappresentatività e consenso e spesso lontane da una città che negli anni è cambiata e che nessuno conosce ed è capace di rappresentare realmente nella sua complessità”.

Il presidente della Provincia guarda al dopo-Tosi e indica quella, che a suo vedere, è l’unica strada percorribile per la riconquista di Riccione: “Chiunque sia il candidato sindaco, gli va affiancata una squadra di persone che sanno, che sanno fare e che fanno, e che sappiano separare l'indirizzo dalla gestione, svolta da una buona struttura manageriale. Insomma, se il centrosinistra vuole vincere deve giocare su radicalità e qualità della proposta e sulle competenze, non sulla spartizione dei posti di comando, fatta col manuale Cencelli, e sulle ambizioni personali”.

E conclude: “Il civismo e il campo largo sono garantiti dalla qualità, dalla radicalità della proposta e dalla credibilità di chi la interpreta, non dal grado di indipendenza dai partiti, che sono comunque un baluardo della democrazia. A me i cittadini a Gemmano, comune di destra, non hanno mai chiesto e non chiedono che tessera ho in tasca, ma cosa posso fare per loro e per Gemmano. Il civismo si concretizza attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e le persone, non le élite. Se si vuole vincere. Altrimenti si perderà clamorosamente anche questa volta”.

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