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I frontalieri al centro dell'incontro tra la senatrice Spinelli e il vice ministro all'economia Leo

L'esponente di Fratelli d'Italia: “La doppia imposizione fiscale rischia di diventare un salasso insostenibile per 2300 pensionati italiani residenti nel riminese che hanno svolto la propria attività lavorativa a San Marino"

“La doppia imposizione fiscale rischia di diventare un salasso insostenibile per 2300 pensionati italiani residenti nel riminese che dopo aver svolto la propria attività lavorativa a San Marino hanno ricevuto dalla Agenzia delle Entrate della Regione Emilia Romagna la richiesta di versare in Italia l’equivalente delle imposte pagate a San Marino, con sanzioni ed interessi, perpetrando il principio della doppia imposizione fiscale abrogato invece dall’art.18 della Convezione bilaterale ratificata tra i due stati  nel 2013. Un’interpretazione difforme e conflittuale con la suddetta convenzione secondo cui gli ex frontalieri hanno diritto di pagare le imposte solo a San Marino, non riconosciuta allo stato attuale dalla Agenzia delle Entrate che individua la potestà fiscale solo nello Stato di residenza, ossia l’Italia”. 

Così la senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli sulla spinosa vicenda, ad oggi in una situazione di stallo e a danno di lavoratori italiani che dopo aver dedicato una vita a prestare la propria opera a San Marino, sono costretti a versare le tasse sulla propria pensione in due stati. Da qui l’incontro della senatrice con il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, per porre fine a una diseguaglianza non più sostenibile. Due le questioni poste sul tavolo del viceministro.

La convocazione di un tavolo tecnico tra lo Stato Italiano e la Repubblica di San Marino per garantire la corretta applicazione dell’art.18 della Convenzione bilaterale e l’estensione ai pensionati riminesi del provvedimento introdotto per i lavoratori transfrontalieri del ponente ligure con la pensione maturata nel Principato di Monaco ai quali è stata ridotta l’aliquota dell’imposizione sostitutiva delle imposte sui redditi dal 23 per cento al 5 per cento. Una misura necessaria e auspicabile in tempi brevi anche per altri territori come la Romagna e San Marino.
 

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