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Il Consiglio di Stato dichiara illegittime le trascrizioni dei matrimoni gay

"La sentenza del Consiglio di Stato è storica - esordisce il consigliere comunale di Santarcangelo Matteo Montevecchi (Fdi) -. Questo verdetto ha palesemente bocciato e annullato le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero che il sindaco Alice Parma e Andrea Gnassi avevano fortemente sostenuto rispettivamente a Santarcangelo e a Rimini

Il consiglio di Stato ha deciso: il riconoscimento da parte dei comuni italiani di matrimoni tra persone dello stesso avvenuti all'estero non è legittimo. “La sentenza del Consiglio di Stato è storica - esordisce il consigliere comunale di Santarcangelo Matteo Montevecchi (Fdi) -. Questo verdetto ha palesemente bocciato e annullato le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero che il sindaco Alice Parma e Andrea Gnassi avevano fortemente sostenuto rispettivamente a Santarcangelo e a Rimini. Lo avevo già ribadito in consiglio comunale senza ricevere ascolti, anzi Pd, Sinistra Unita e pure la finta opposizione del Movimento 5 Stelle e Una Mano per Santarcangelo avevano assecondato il Sindaco Parma appoggiandolo in tutto e per tutto su questo provvedimento".

"Il consiglio di Stato, chiudendo le porte alle trascrizioni, riporta alla realtà tantissimi sindaci che le avevano utilizzate come spot elettorale e stabilisce che per le nozze è necessario un requisito essenziale, definito dallo stesso Consiglio di Stato come ‘ontologico’ - prosegue Montevecchi -. La legge italiana, infatti, prevede la differenza tra i sessi, quindi la complementarietà e riconosce l’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna. Le decisioni dei prefetti ritornano in questo modo giustamente legittime ed essi dovranno intervenire per annullare le trascrizioni.” 

“Ricordo che il sindaco Alice Parma per legittimare la trascrizione dei matrimoni gay modificò e citò a sproposito alcune parole di Papa Francesco, effettuando una spudorata operazione di sciacallaggio, strumentalizzandole al massimo in una maniera vergognosa, offensiva e lesiva della realtà - aggiunge l'esponente di Fratelli d'Italia -. Il sindaco, dinnanzi alla chiamata in causa dei cattolici della maggioranza a prendere posizione contro quel provvedimento, affermò  che si trattava di richiami che rievocavano la fede cattolica con troppo pressapochismo e in consiglio comunale ribadì: ‘mi limito a ricordare le parole di Papa Francesco in merito all’omosessualità: “Chi sono io per giudicare”, quando in realtà il Papa non parlò di omosessualità. Già conosciamo la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica che è stata completamente distorta dalle parole del Sindaco, colpevole di aver messo in bocca al Santo Padre dichiarazioni mai pronunciate, la frase di Francesco in realtà era : “Chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca Dio? Il problema è fare Lobby.” Invito la Parma ad andare a leggersi la relazione finale del Sinodo per capire una volta per tutte che la famiglia è formata da un uomo e da una donna. Con questa sentenza il totalitarismo LGBT è stato affossato".
 

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