rotate-mobile
Politica Santarcangelo di Romagna

Il Pd di Santarcangelo punta a introdurre lo Ius Scholae nello Statuto del Comune

La segretaria Dem Paola Donini commenta il voto: “Anche in un trend certamente avverso, abbiamo aumentato voti e percentuali rispetto alle politiche 2018 e siamo i soli sopra il 30% in provincia"

“Quella di domenica non è stata certo una bella giornata per l’Italia. Con questa legge elettorale e l’assenza di una coalizione allargata condizione imprescindibile per poter essere competitivi con il Rosatellum la vittoria di un centro destra spostato a destra come non mai dal Dopoguerra a oggi era praticamente scontata, ma la realtà di certi fatti, pur nell’aria, resta dura da digerire. Oltre che pericolosa per la ripartenza economica intrapresa con i fondi del Pnrr e soprattutto per i diritti civili. Le nostre battaglie non si fermeranno però di certo di fronte a questo panorama fosco e anzi le rilanciamo fin da subito: nel consiglio comunale di giovedì 29 settembre presenteremo infatti un ordine del giorno per l’introduzione dello Ius Scholae nello Statuto del nostro Comune. Come già fatto a Bologna, nell’attesa che la proposta di legge presentata in Parlamento possa tradursi in legge”. La segretaria del Pd Santarcangelo Paola Donini fa il punto della situazione all’indomani delle elezioni Politiche del 25 settembre, rivendicando con forza la bontà dell’azione sul territorio tradottasi, anche in un panorama contrario, in numeri importanti per il Partito Democratico clementino.

“I dati nazionali sono sotto gli occhi di tutti ed è quasi pleonastico ribadire cosa abbia portato a un esito diventato scontato viste le regole del gioco e le formazioni schierate in campo con schemi antitetici, ma deve esserlo anche il fatto che è con il buon governo, la capacità di mettere insieme coalizioni allargate e credibili e lo stare fra la gente prendendosi cura delle sue necessità che il consenso lo si mantiene come è avvenuto a Santarcangelo. In un raffronto con le Politiche 2018, il Pd esce infatti rafforzato e non di poco: al Senato i 3.044 voti e il 25.45% di quattro anni fa sono diventati 3310 e il 28.58% di oggi (266 preferenze e 3.13% in più), alla Camera si è passati invece da 3.265 (il 25.22%) a 3.452 e a un 30,28% che si traduce in un più 5.06% e soprattutto nell’essere il solo Pd in tutta la provincia di Rimini superiore al 30% in un comune. Oltre all’unico che insieme a Rimini e Novafeltria in cui siamo ancora primo partito” prosegue Donini, evidenziando: “Questo non si è tradotto purtroppo nel successo di Andrea Gnassi su Jacopo Morrone, finito a Roma solamente per le regole del gioco che impedivano di scegliere la persona e i voti di Fratelli d’Italia invece che della sua Lega più che dimezzata anche sul piano locale. Per questo fanno sorridere certi trionfalismi di alcuni esponenti locali, mentre sono incommentabili le parole dell’ex candidato sindaco scelto proprio da Morrone per una bella batosta al primo turno. Andrea, che a livelli di voti sul suo nome e non sulla lista ha stracciato il paracadutato forlivese, in Parlamento comunque c’è e questa scelta fortemente voluta e sostenuta da tutti che ci regala un capolista competente davvero del territorio è la miglior garanzia che al governo certi progetti e certe battaglie non si fermeranno. Lui lotterà a Roma per la Romagna, noi continueremo a lottare qui contemporaneamente per migliorare il nostro territorio, per scuole, ciclabili, parchi, economia locale e diritti come appunto lo Ius Scholae: a partire da giovedì”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Pd di Santarcangelo punta a introdurre lo Ius Scholae nello Statuto del Comune

RiminiToday è in caricamento