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Medici sospesi e i motivi del consiglio disertato dalla maggioranza. "Rispetto per chi combatte il Covid"

Il consigliere Lari: "Una presa di posizione nel rispetto di chi ha combattuto e sta combattendo il Covid in prima linea. Un gesto dovuto verso chi ci ha lasciato e chi ha visto andarsene i propri cari"

"Una presa di posizione nel rispetto di chi ha combattuto e sta combattendo il Covid in prima linea. Un gesto dovuto verso chi ci ha lasciato e chi ha visto andarsene i propri cari". Sono queste le parole del consigliere Michele Lari (lista Jamil) che spiegano i motivi della decisione dei gruppi consiliari di maggioranza di non presentarsi al consiglio comunale tematico su “Carenza personale Ausl Romagna: causa sospensioni lavorative decreti covid e mancata vaccinazione”, proposto dalla minoranza del Comune di Rimini e previsto per la sera di martedì 18 ottobre.

Non è stato un “assalto alla democrazia” dice Lari, non siamo dei “vigliacchi” prosegue e "non abbiamo nulla di cui vergognarci”. Poi entra nel merito della questione: "Volevamo dare un messaggio chiaro, nel rispetto della sala del consiglio comunale, dell’assemblea e soprattutto dei cittadini che siamo chiamati a rappresentare. Sono francamente sconvolto al pensiero che qualche settimana dopo un bel momento di riflessione e confronto con i vertici dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna, la minoranza abbia ritenuto opportuno convocare un secondo consiglio comunale sulla stessa tematica, solamente per dare voce a professionisti che hanno scelto di non vaccinarsi e che rispondono oggi delle conseguenze della loro scelta".

"Da cittadino responsabile che dal primo giorno di questa pandemia si è rimboccato le maniche per assistere in tutti i modi possibili varie fasce della popolazione riminese alleviandone le difficoltà, trovo una proposta di questo genere semplicemente indecorosa, contraria nel metodo e nel merito alla serietà che un consiglio comunale deve mantenere.
Mi stupisce ancora di più che questa proposta sia arrivata unanime da tutte le forze della minoranza. Mi stupisce che persone con cui ci siamo trovati per mesi, anni, a pianificare interventi di sostegno nei momenti più drammatici del Covid abbiano oggi il coraggio di appoggiare un invito del genere".

E in conclusione: "Mi lascia perplesso questo modo strumentale di fare politica, che mira solamente ad aumentare il proprio consenso, a gettare in cattiva luce “l’altro”, dimenticandosi una componente che ritengo essere fondamentale per poter attuare una politica seria e responsabile: la coerenza".

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