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Campo nomadi, Pasini (Lista Futura): "L'integrazione è una scelta obbligata"

Il consigliere comunale: "Questo iter procedurale è tracciato dall'Unione Europea dopo anni di studi e approfondimenti"

"La proposta del comune di Rimini è abbastanza semplice: creare le condizioni affinché queste persone si assumano tutte le responsabilità che consentono la convivenza civile. Vivere in strutture convenzionali è il primo passo. Si è pensato dunque a moduli abitativi e case popolari. Le cosiddette “microaree” sono piccoli spazi appartenenti al comune di Rimini su cui verranno posizionati prefabbricati in legno ed in cui vivranno non più di due nuclei familiari. Queste strutture entreranno a far parte del patrimonio immobiliare del comune e saranno assegnate ai nuclei rom e sinti aventi diritto, così come gli alloggi popolari secondo la normativa al riguardo. La responsabilizzazione di queste famiglie è l’elemento fondante della proposta, poiché l’aiuto da parte del comune ha una contropartita. Esso esige che queste famiglie adempiano agli obblighi sociali che noi tutti assolviamo: utenze personali, corretta gestione degli spazi, autosostentamento economico e tutte le responsabilità che ne conseguono. La legge regionale è stata chiara sul destino dei campi nomadi: vanno chiusi. Questo intervento è una soluzione per evitare continue soste, segnalazioni e spostamenti di abitazioni su ruote (le famose roulotte) per tutta la città. Non si tratta di favoritismo, ma di creare le basi per un corretto stile di vita. Non giudico la cultura e le abitudini di queste persone. Non decido io se la causa dell’emarginazione sia stata l’assistenzialismo, l’opportunismo, il pregiudizio o l’attaccamento agli usi e costumi da parte di questi individui".

"Tuttavia ritengo che dalla legge della Regione trapelino due elementi di fondamentale importanza. Per prima cosa c'è la palese ammissione di colpa della politica davanti alla realtà dei fatti, cui hanno dimostrato l’inadeguatezza del vecchio approccio al problema. Il secondo elemento è la forte volontà di dare una risposta concreta. Tutto ciò ha portato PD e Movimento 5 Stelle a votare congiunti sulla proposta. Concludo affermando che gli strumenti messi in campo permetteranno ai comuni di sviluppare una politica sociale di medio-lungo termine efficace, sia per i rom e i sinti, sia per l’intera città, ridimensionando gli immensi costi economico/sociali che stiamo continuando a pagare ormai dagli anni Ottanta. Se è chiaro che cambiare la mentalità e le abitudini delle persone ormai mature è difficile, la mia vera aspirazione verso questo progetto è che si riescano ad integrare i bambini, i ragazzi, quelli che ancora possono essere integrati a tutti gli effetti, dandogli la possibilità di farlo. Perché nel mondo di leoni da tastiera in cui viviamo, in cui tutto viene messo in discussione, sul cui tema si osa scrivere tutto e il contrario di tutto, solo una cosa è certa e non ammetto dibattiti: i bambini non hanno mai colpe".

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