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Vescovi (Pd): "Passaggio delle quote di Romagna Acque per finanziare asfalti e marciapiedi elettorali"

La capogruppo dem in consiglio comunale a Riccione boccia l'operazione: "Serve solo a indebitare la partecipata Geat"

"Dietro l’operazione di conferimento delle quote di Romagna Acque a Geat, si palesa una strategia precisa: sfruttare gli ultimi istanti di un governo agli sgoccioli per recuperare la perdita di consenso in città". A denunciare la situazione è il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Riccione Sabrina Vescovi che boccia il passaggio delle quote detenute dal Comune, il 3,14% per un valore di circa 12 milioni di euro, alla società partecipata. "Ormai è chiaro a tutti il senso di questa operazione straordinaria - spiega la Vescovi - indebitare Geat per finanziare asfalti e marciapiedi elettorali. Portando almeno la metà del valore delle azioni a riserva da sovrapprezzo di fatto si liberano risorse per la spesa del comune. Si tratta di un errore clamoroso i cui effetti potrebbero ricadere sui riccionesi e sui lavoratori di Geat, perché Geat è un soggetto fallibile. A differenza del comune, e come tutte le società a responsabilità limitata, può anche fallire se eccessivamente indebitata e incapace di incrementare il fatturato dei servizi erogati. Tutto questo avviene peraltro sulle teste del Presidente di Geat, del Cda, del Direttore e del Sindaco Unico, che avendo responsabilità dirette come amministratori dovrebbero loro stessi chiedere il rinvio di questa pratica. Ma non solo: tutto questo avviene persino sulle teste degli enti soci: Misano, Cattolica e Morciano. Neanche coinvolti in questa decisione".
 
"Lecito dunque chiedersi il perché: perché il comune si rivolge al bancomat Geat? - si domanda la Vescovi. - Il Comune di Riccione ha un bilancio sano. Da sempre, da molto prima che arrivasse la Tosi in città. Ha una ampia capacità di contrarre nuovi debiti per finanziare i lavori pubblici. Ma non lo fa e lo fa fare alla più fragile Geat. Per un’unica ragione: le tasse incassate da cittadini e turisti vengono spese tutte in spesa corrente. In eventi, lustrini, lucine, incarichi consulenziali, e orpelli di vario genere. Non vengono spese e non sono state spese per ripagare mutui per opere e infrastrutture che rimangano alla città, ma solo per eventi e passerelle. Sono stati usati tutti per una spesa a breve termine, effimera, non invece per finanziare investimenti di lungo termine. Ecco perché dopo otto anni abbiamo strade colabrodo, il porto ancora fermo e il centro cittadino in totale degrado. L’unica opera pubblica fatta è stata finanziata dalla regione. C’è solo una conclusione: la destra al governo della città ha scialacquato e tenta il recupero sulla pelle di Geat. Non hanno lasciato nulla di tangibile alla città. Usare Geat come un bancomat per fare oggi ciò che non è stato fatto in otto anni rappresenta un rischio tangibile a cui la città deve dire no e a cui gli amministratori di Geat stessa dovrebbero opporsi".

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