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Giornata Mondiale del Cioccolato: origini e curiosità sul "goloso" cibo degli Dei

Si festeggia oggi la Giornata Mondiale del Cioccolato, una ricorrenza istituita per celebrare e valorizzare il "ghiotto" alimento ricco di proprietà nutritive e un toccasana per il cuore ma anche per la mente

Pasta di cacao, zucchero, burro di cacao: pochi e semplici ingredienti, per originare l'alimento dolce più conosciuto, consumato ed apprezzato al mondo. Il cioccolato “cibo degli Dei”, così era stato definito dalle popolazioni dell'America centrale a sostegno delle numerose proprietà del "ghiotto" alimento (nei riti religiosi, semi di cacao erano intesi come simbolo di prosperità e al tempo stesso, mentre in ambito mediciale era in grado di curare numerose malattie)  trova nel 7 luglio una giornata interamente dedicata a sè.
La scelta di questa data, sembrerebbe coincidere con il giorno in cui la "castana ghiottoneria" è stsata introdotta in Europa attorno al 1550; sino ad allora, infatti, era un alimento tipico ed "esclusivo" delle popolazioni del Sud America.

Dunque, tavoletta in pugno e tutti pronti a festeggiare la Giornata mondiale del cioccolato e le sue "golose" declinazioni.

L’antica storia del cioccolato

Le antiche origini del cioccolato risalgono ai popoli delle civiltà precolombiane dei Maya (II millennio a.C. – XV sec. d.C) e degli Aztechi (XIV-XIV sec. d.C). Queste popolazioni, erano solite tostare e macinare i semi di cacao, chiamati “cacahuat”, per realizzare una bevanda (il “xocolatl”) a cui aggiungevano peperoncino, anice, cannella, vaniglia ed altre spezie, per “mascherarne" il sapore amaro, che successivamente offrivano agli dei per ringraziarli di nascite e altri lieti eventi, oppure la trasformavano in polvere per cospargerla sui corpi dei giovani nei rituali di passaggio all’età adulta.

In Europa il cioccolato è arrivato nel XVI secolo, quando venne offerto dagli aztechi a Cristoforo Colombo (precisamente il 30 luglio del 1502) in cambio di altri prodotti. L’importazione massiccia di cacao nel Vecchio Continente, però, è iniziata solo nella prima metà del Cinquecento quando Hernán Cortés, il conquistatore del Messico, sottomise le popolazioni indigene dell'Impero azteco al Regno di Spagna. Nel Seicento, poi, il cacao è diventato pian piano un alimento immancabile sulle tavole delle famiglie aristocratiche europee (molte Nazioni crearono le proprie piantagioni di cacao in paesi lungo l’equatore), ma la produzione a livello industriale è cominciata solo nel 1828, quando, in Olanda, il chimico olandese Coenraad van Houten ideò un processo e un macchinario per trattare i semi di cacao con sali alcalini e ottenere un cacao in polvere più facile da mescolare con l’acqua. Il processo divenne noto come "lavorazione olandese" e il cioccolato prodotto fu chiamato cacao in polvere o "cacao olandese". Successivamente van Houten realizzò anche la pressa per il cacao, che separava il burro di cacao dai semi di cacao tostati per produrre facilmente e in modo più economico il cacao in polvere, alla base di tutti i preparati a base di cioccolato. Fu poi Joseph Fry, il 7 luglio 1847, ad unire, per la prima volta, cacao e burro di cacao dando vita alle barrette solide di cioccolato che consumiamo ancora oggi.

Proprietà e benefici del cioccolato

l cioccolato è uno degli alimenti con maggiori proprietà per la nostra salute. Esistono diverse tipologie di cioccolato e non tutte sono così salutari, in generale possiamo dire che le proprietà benefiche si trovano nel cioccolato con una percentuale di cacao superiore al 70%, ossia nella cosiddetta cioccolata fondente.

Come sostiene il Ministero della Salute, la pasta di cacao (il prodotto puro che si ottiene dalla macinazione, decorticazione e tostatura dei semi di cacao senza aggiunta di zucchero né di latte) è composta dal 53-55% di lipidi, dal 13-15% di glucidi, dal 9-10% di proteine, sali minerali e vitamine (potassio e magnesio, ferro, fosforo, rame, calcio, vitamina B2, vitamina A, vitamina B1 e vitamina PP), e altri componenti come i flavonoidi, da cui derivano i principali benefici del cacao.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che i flavonoidi sono in grado di ridurre la pressione arteriosa e l'aggregazione piastrinica, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari. Ma non è tutto, aiutano anche a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, contribuendo a regolare il flusso del sangue, oltre a proteggere la pelle dal sole e dalle scottature solari (il suo consumo è quindi consigliatissimo anche in estate). Ma i benefici del cioccolato non finiscono qui. I suoi nutrienti favoriscono la formazione di batteri “buoni” all’interno dell’organismo e inibiscono, in particolare, il batterio Streptococcus Mutans, principale responsabile della carie, riducendo la formazione della placca e contrastando la demineralizzazione dello smalto. Il cioccolato, infine, è un toccasana non soltanto per il corpo, ma anche per la mente: svolge, infatti, un’azione analgesica naturale, favorisce la concentrazione e la memoria, e il suo odore stimola il rilascio di endorfine che generano un senso di piacere e rilassamento al cervello.

Controindicazioni

Il cioccolato contiene una quantità minima di caffeina per questo è una grandissima fonte di energia (un cioccolatino fornisce l’apporto calorico necessario per percorrere fino a 150 metri), utile per affrontare le sfide quotidiane, ma può aumentare i livelli della pressione arteriosa. Per questa ragione è controindicato nei soggetti con ipertensione, tachicardia, aritmia e stati ansiosi, nonché nei soggetti con affezioni a carico dell’apparato digerente come gastrite, ernia iatale e reflusso gastroesofageo. Il cioccolato è, inoltre, controindicato anche in chi soffre di emicrania: viene, infatti, spesso escluso dalle diete mirate al trattamento del mal di testa in quanto contiene tiramina, feniletilamina e favorisce la produzione di serotonina, che, se da un lato è un antidepressivo naturale per eccellenza, può dall'altro peggiorare l’emicrania quando consumato in eccesso. 

Curiosità sul cioccolato: un ottimo cibo afrodisiaco 

Il cioccolato è considerato un cibo afrodisiaco già dal XVI secolo. Nel 1600, inoltre, questo alimento veniva usato anche come medicina per curare alcuni disturbi di stomaco. Spesso, poi, la polvere di cacao veniva mischiata con miele, zucchero o vaniglia per ottenerne un prodotto più dolce.

La Costa d'Avorio, tra i principali produttori di cacao

La grandissima richiesta di cioccolato ha portato a estendere la produzione di questo alimento dall’America centrale anche a tutti i Paesi vicino all’equatore, Africa in primis. Dai dati 2016/2017 dell’International Cocoa Organization, emerge che la Costa d’Avorio produce, da sola, più del 40% dell’intera produzione mondiale di cacao. Inoltre, sul sito dell’Europarlamento, fonti Eurostat riportano che nel 2010 sono stati impegnati nella produzione del cioccolato circa 14 milioni di lavoratori in tutto il globo.

Il "modaiolo" cioccolato crudita

In questi ultimi anni, sta andando diffondendosi un nuovo metodo di lavorazione del cacao e che ha contribuito in maniera massiccia alla dilagazione della tendenda del cosiddetto “raw chocolate”, il cioccolato crudista. La lavorazione dell'alimento, ad una temperatura non superiore ai 42°C, permetterebbe così di non alterare le sostante nutritive in esso contenute come enzimi, vitamine e minerali. Il termine "raw", infatti, significa letteralmente “crudo” e sta ad indicare un prodotto, il cioccolato in questo caso, che non subisce il processo di torrefazione delle fave di cacao, una fase presente nel processo produttivo che porterà alla successiva creazione delle golose tavolette.  

Si dice "cioccolato" o "cioccolata"?

La spiegazione a questo interrogativo è goloso ed esotico tanto quanto il sapore di questa leccornia. Il merito è degli spagnoli che, nel Cinquecento, hanno fatto dono di questa scoperta agli abitanti del Vecchio Continente, e non solo. Le popolazioni spagnole, a cui va il merito di avere fatto dono di questa "appetitosa" scoperta agli abitanti del Vecchio Continente, chiamavano chocolate il prezioso l'oro marrone (dal termine di origine amerindia “nahuatl cocholatl”). In Italia, a partire dal Seicento è stata imitata la terminologia spagnola e così fino all'Ottocento era presenti addirittura quattro parole per indicare la pasta di cacao, unica maniera con cui in quegli anni si consumava la ghiotta delizia: cioccolato, cioccolata, cioccolate e cioccolatte.

Successivamente, così come spiega l'Accademia della Crusca intorno all'inizio del Novecento, qualcosa iniziò a semplificarsi al punto che tra queste parole ne "sopravvissero" soltanto due: in Piemonte, Veneto, Emilia, Toscana, Sicilia, a Roma e a Napoli si parlava di cioccolata, mentre in Lombardia di cioccolato. Soltanto in Sardegna era sopravvissuto l'utilizzo di cioccolate. Ciascuno dei due termini, poi è andato via via per la propria strada, a causa di un utilizzo sempre più specifico e costante delle rispettive parole: cioccolato per indicare la pasta di cacao e i suoi derivati solidi, mentre cioccolata per la versione liquida.

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