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Domenica, 28 Aprile 2024
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Le "Giornate FAI di Primavera" aprono le porte sulla bellezza dello storico Grand Hotel

In occasione delle "Giornate FAI di Primavera" sono in programma le visite guidate nello storico albergo di Riccione, con "ciceroni" gli studenti del Liceo "Volta-Fellini" e "Savioli" della città

Nel fine settimana della città di Riccione spazio alla bellezza e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 marzo si rinnova infatti l’appuntamento con le "Giornate FAI di Primavera", il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei luoghi e territori che abitano quotidianamente, sono divenute ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia. Per l'occasione, l'edizione primaverile della manifestazione offrirà l'opportunità di andare alla scoperta del Grand Hotel di Riccione, soffermandosi in maniera particolare sulle innumerevoli vicende che affollano da circa 95 anni gli spazi della struttura, attraverso una visita guidata in compagnia di alcuni "apprendisti ciceroni" tramite la quale sarà possible addentrarsi non soltanto tra le memorie dell'imponente struttura ma anche condurre una "passeggiata nel tempo" nella storia del turismo riccionese e della città stessa, in quanto il "gioiello di stili architettonici" ha contribuito all'attrattività di Riccione e alla sua notorietà.

Per l'occasione, saranno i giovani “apprendisti ciceroni” del Liceo Statale "A. Volta-F. Fellini" e dell’Istituto alberghiero "Savioli" di Riccione a fare da guida per scoprire il fascino e la storia del Grand Hotel, mentre per i soci FAI è in programma una visita pomeridiana condotta dall’architetto Andrea Serrau.

Lo storico albergo riccionese fu inaugurato nel giorno di ferragosto del 1929. All’epoca era considerato unico nel suo genere per quelle preziose caratteristiche di alta qualità ricettiva che offriva e che avrebbero attratto una classe di villeggianti sofisticata e contribuito a creare l’immagine della città come luogo esclusivo di vacanza. Dagli spazi che ospitavano il primo ospizio marino per bambini costruito nel 1877, il famoso Ospizio Amati-Martinelli, che fu l'iniziale passo della rivoluzione turistica riccionese, il celebre industriale lombardo Gaetano Ceschina costruì un edificio che desse lustro e aprisse nuove orizzonti nell'economia locale. Il progetto del Grand Hotel fu affidato all'architetto Rutilio Ceccolini che realizzò un maestoso edificio di stile classico, circondato da un parco, arricchito di arredi e di servizi di alta qualità con quattro piani adornati da terrazze, balconi, logge, ampie e luminose finestre. Le facciate di pietra artificiale sono abbellite da colonne con capitelli, gli interni hanno pregevoli decorazioni a stucco, pavimentazioni con notevoli motivi policromatici e pareti damascate.

Gli studenti degli istituti superiori di Riccione accompagneranno i visitatori in una passeggiata nella storia non solo di questo rinomato hotel ma anche nella storia del turismo riccionese e della città stessa, in quanto questo gioiello di stili architettonici ha contribuito all'attrattività di Riccione e alla sua notorietà.

Sabato 23 marzo le visite guidate si svolgeranno dalle ore 14:30 alle 17:30 e domenica 24 marzo dalle ore 9:30 alle 12:30; nel pomeriggio dalle ore 14:30 alle 17:30 (gruppi di 30 persone per circa 40 minuti). Per i soci FAI, sabato 23 e domenica 24 la visita esclusiva è in programma alle ore 16:00.

Le Giornate FAI di Primavera sono divenute ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera
Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi. 

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